Dopo la conferma dell’ergastolo per Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, da parte della Corte d’Assise d’Appello, sui social si scatenano gli insulti scioccanti contro la giovane vittima.
Una sentenza che non ha lasciato spazio a dubbi in merito alla colpevolezza di Massimo Giuseppe Bossetti, già condannato in primo grado per l’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra uccisa il 26 novembre del 2010. Il muratore di Mapello aveva provato, con la sua ultima dichiarazione, a convincere i giudici della sua innocenza, ed è proprio il suo discorso che ha scatenato, non volendo, la rabbia e la frustrazione di qualche utente su Facebook.
Nella dichiarazione spontanea di Massimo Bossetti, esposta davanti alla Corte d’Appello di Brescia il 17 luglio 2017, il muratore aveva iniziato il proprio discorso dicendo: “Poteva essere mia figlia, la figlia di tutti noi“. Proprio questa frase del presunto assassino di Yara Gambirasio si è ritorta contro la povera vittima. “Io un mostro così non lo vorrei manco morta”, scrive l’utente Barbara Biondi. E ancora: “Una bambina brutta come Uga Fantozzi”, che continua senza alcuna pietà scrivendo: “Un mostro con l’apparecchio”. Questi sono solo alcuni dei tanti messaggi scioccanti apparsi su Facebook a seguito della sentenza. L’utente non si è “limitata” ad offendere Yara, successivamente ha attaccato anche la famiglia scrivendo: “Voi non sapete neanche che razza di bastardo è il padre”. Commenti offensivi, che ledono la memoria di Yara e che pesano come macigni per la sua famiglia, che soffre ogni giorno per la perdita.
A notare questi messaggi la nota criminologa Roberta Bruzzone che ha provveduto a salvarli come immagini, prima che questi venissero cancellati. “Una che scrive tali bestialità contro una bambina assassinata e contro la sua famiglia non può certo passare inosservata…”, questo il commento della nota criminologa sulla sua pagina Facebook, dove ha condiviso quanto accaduto con i suoi followers per denunciare il fatto. Commenti scioccanti che hanno ucciso una seconda volta la povera Yara.
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