Truffa, peculato, interruzione di pubblico servizio e false certificazioni. Sono tra i reati contestati a vario titolo a medici, infermieri, sanitari del 118 a Ribera (Agrigento). C’era chi andava a comprare frutta e verdura con l’ambulanza. Oltre alle timbrature “cumulative” dei cartellini
Maxi operazione della Guardia di Finanza in Sicilia. Trentaquattro tra medici, infermieri e personale sanitario dell’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera, nell’Agrigentino, sono stati denunciati per assenteismo. Su richiesta della Procura di Sciacca, il gip ha emesso sette ordinanze con obbligo di firma alla polizia giudiziaria e notificato 27 provvedimenti di conclusione delle indagini per ipotesi di reato legate all’assenteismo.
I reati contestati sono la truffa ai danni di un ente pubblico e in alcuni casi il peculato, l’interruzione di pubblico servizio e false certificazioni. Tra i numerosi soggetti sottoposti ad attività investigativa, quattro rivestono il ruolo di consigliere comunale in vari comuni dell’Agrigentino.
Coinvolti medici, infermieri e ausiliari in servizio nell’ospedale di Ribera. L’indagine è scaturita da una informativa in materia di assenteismo di pubblici dipendenti svolta nella parte occidentale della provincia agrigentina. Dopo numerosi sopralluoghi, appostamenti e pedinamenti, svolti dalla Guardia di Finanza di Sciacca, è emerso un vero e proprio “sistema”, come la timbratura “cumulativa” dei cartellini di presenza atta a “coprire” l’abituale allontanamento di dipendenti e dirigenti medici per tornare o rimanere a casa propria o, ancora, dedicarsi ad altri impegni personali o familiari. Una dipendente sanitaria era solita fare spese durante l’orario di ufficio, un’altra, si recava abitualmente dal parrucchiere. Ma, secondo le indagini, c’erano medici fiscali pronti a compilare i referti della visita senza aver mai visto il paziente. E personale del 118 che con l’ambulanza andava a comprare frutta e verdura. Si prala di interi equipaggi.
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