Dopo la “collaborazione” di Paolo Palmisani e Mario Castagnacci in merito all’omicidio di Emanuele Morganti, il 20enne brutalmente picchiato ad Alatri, ecco cosa ne pensa il procuratore De Falco delle loro testimonianze.
Un interrogatorio durato nove lunghe ore nelle quali Paolo Palmisani e Mario Castagnacci, i due fratellastri detenuti nel carcere di Regina Coeli da oltre tre mesi per il brutale omicidio di Emanuele Morgani, hanno deciso di “collaborare”. Castagnacci nei primi interrogatori ha sempre negato di aver preso parte al pestaggio mentre Palmisani ha sempre sostenuto un rigoroso silenzio: per questo motivo la loro richiesta di un colloquio con il procuratore Giuseppe De Falco ha destato stupore e speranza, verso la verità su quella tragica notte ad Alatri. In realtà i due hanno fornito la loro versione dei fatti, visto che le testimonianze a loro carico sono molto pesanti, quasi da non lasciare via d’uscita.
Cosa hanno dichiarato esattamente i due imputati al procuratore De Falco in merito all’omicidio di Emanuele Morganti rimane un segreto. Dalle uniche informazioni che sono trapelate sembrerebbe che i due hanno cercato di alleggerire la loro posizione, affermando di essere stati presenti la sera del delitto ma di non averne preso parte. Stando a quanto riportato da Ciociaria Oggi, il procuratore Giuseppe De Falco ha poi tirato le somme del colloquio avuto con Paolo Palmisani e Marco Castagnacci, dichiarando: “Quello che hanno riferito non lo riteniamo attendibile, perché smentito dall’indagine effettuata prima dell’emissione delle ordinanze e, successivamente, da quella condotta in questi mesi. Dalle dichiarazioni rese ci sono ulteriori elementi di interesse sotto il profilo della ricostruzione accusatoria nei confronti di tutti gli indagati”.
Qualcosa è quindi emerso durante il lungo interrogatorio, ma non si sa esattamente di cosa si tratti. Quanto raccontato da Palmisani e Castagnacci potrebbe aver fornito dettagli utili per chiarire le dinamiche e le posizioni degli altri indagati: Michel Fortuna (anche lui in carcere), Franco Castagnacci, Damiano Bruni, Micheal Ciotoli, Manuel Capocetta e Pjetri Xhemal. Attesa ancora la deposizione della consulenza medico-legale richiesta dalla Procura per fare luce sugli ultimi istanti di vita di Emanuele Morganti.
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