Dopo oltre cento giorni dal massacro del giovane Emanuele Morganti, il 20enne ucciso ad Alatri, Mario Castagnacci e Paolo Palmisani sono stati ascoltati in carcere dal procuratore Giuseppe De Falco.
Si torna a parlare dell’omicidio di Emanuele Morganti, il giovane di Tecchiena ucciso tra il 24 e il 25 marzo 2017, fuori al locale Mirò Music Club, nel cuore del centro storico di Alatri. Il 20enne fu aggredito e picchiato fino alla morte da un gruppo di persone inferocite. I primi a finire in manette, fuggiti a Roma dopo il pestaggio mortale, sono stati Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, rispettivamente di 27 e 24 anni. I due, secondo gli inquirenti, sono tra i responsabili dell’omicidio del giovane. Ieri, 4 luglio 2017, il colpo di scena. I due ragazzi, come riporta Ciociaria Oggi, hanno deciso di riferire al procuratore Giuseppe De Falco quel che sanno sulla notte del massacro.
Mario Castagnacci, durante i primi interrogatori, aveva negato di aver preso parte al pestaggio: “Ero in piazza quella sera, ma non ho partecipato alla rissa”. Una versione ritenuta dagli inquirenti sempre poco credibile, perché in contrasto con le decine testimonianze acquisite dai carabinieri. Paolo Palmisani invece era rimasto in un rigoroso silenzio. Il faccia a faccia avvenuto nel pomeriggio del 4 luglio, come riporta Ciociaria Oggi, è durato oltre cinque ore. Si è svolto all’interno del carcere Regina Coeli, dove i ragazzi, assistiti dai loro avvocati, si trovano da tre mesi. Al momento di cosa hanno parlato i due giovani con il procuratore De Falco è coperto dal riserbo istruttorio, al fine di concludere al meglio le indagini. Di certo gli inquirenti valuteranno attentamente gli elementi raccolti. La speranza è che le loro dichiarazioni possano portare ad una svolta nelle indagini sulla morte del giovane Emanuele Morganti.
Continua l’attesa per il deposito della consulenza medico legale affidata alla Procura di Frosinone al dottor Saverio Potenza, dell’Università di Tor Vergata, e alla tossicologa Maria Chiara David. Il termine dei sessanta giorni è ormai scaduto ma i periti hanno chiesto altro tempo: quindici giorni. Gli esiti potrebbero rivelare cosa è realmente accaduto ad Emanuele Morganti durante l’aggressione fuori dal locale Mirò Music Club e cosa abbia provocato la morte. Vi ricordiamo inoltre che, oltre ai due imputati che ieri hanno avuto un colloquio con il procuratore De Falco, in carcere, con le stesse accuse, vi è anche Michel Fortuna. Altre 5 persone sono invece indagate ma a piede libero: Franco Castagnacci, Damiano Bruni, Micheal Ciotoli, Manuel Capocetta e Pjetri Xhemal.
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