Nessuna traccia di Biagio Carabellò, il bolognese scomparso il 23 novembre del 2015. Il mistero si infittisce, al momento l’unica indagata è un’amica della moglie, Simona Volpe.
Una storia particolare, avvolta nel mistero, quella di Biagio Carabellò, scomparso all’età di 45 anni a Bologna il 23 novembre del 2015. Molti i misteri che si celano dietro la sparizione dell’uomo, gli indizi al momento non lasciano pensare ad un allontanamento volontario. Con sé, il giorno della scomparsa, Carabellò aveva il cellulare che è risultato sempre spento per oltre un mese e mezzo: dopo di che è tornato attivo. Quindi l’uomo o chi si era impossessato del suo cellulare ha utilizzato di nuovo l’apparecchio. Ancora non si è riusciti a capire di chi si trattasse. Per il momento l’unica ad essere indagata di questa misteriosa scomparsa è Simona Volpe, amica della moglie di Biagio Carabellò.
Un’intrigata storia che secondo chi indaga nasce dopo la morte di Elisabetta Filippini, moglie di Carabellò, deceduta nel 2010 a causa di una malattia. Gli inquirenti, negli ultimi mesi, hanno raccolto molte testimonianze che spiegherebbero come Simona Volpe fosse in realtà amica di Biagio Carabellò e non della moglie. La Volpe frequentava assiduamente la casa dei due coniugi, ma secondo alcune testimonianze la Filippini, prima di ammalarsi, si era lamentata più volte dell’invadenza della donna in casa. A far insospettire gli inquirenti fu l’inverosimile testamento in cui Elisabetta Filippini nominava Simona Volpe come sua erede universale. Un lascito che escludeva anche gli enti di beneficenza con i quali la donna, deceduta nel 2010, collaborava da sempre. Ciò fa pensare che dietro alla scomparsa di Biagio Carabellò possa esserci lo zampino della Volpe. Magari l’uomo, scoperta la falsità del testamento, avrebbe potuto rivelare particolari scottanti sui reati di distruzione e occultamento di testamento olografo, di cui la Volpe è accusata.
Di Biagio Carabellò non si hanno più sue notizie da oltre un anno e mezzo. Gli inquirenti non sono riusciti a capire con certezza gli spostamenti del bolognese nel giorno della sua scomparsa. Stando a quanto si è riuscito a ricostruire, Biagio sarebbe tornato a casa per riportare alcuni medicinali, dopodiché sarebbe uscito nuovamente per sparire nel nulla. I Carabinieri del Ris sono stati nell’abitazione dell’uomo e ipotizzano che di Biagio possa aver subito un’aggressione nella sua camera da letto, come testimoniano alcune macchie che lascerebbero presagire ad una colluttazione. Al momento l’unica pista sulla scomparsa di Carabellò porta a Simona Volpe, per la quale non vi sono elementi per accusarla dell’omicidio di Biagio, ma solamente per la falsificazione del testamento di Elisabetta Filippini.
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