Nessun risarcimento per ingiusta detenzione a Raffaele Sollecito, il giovane finito in carcere e poi assolto con Amanda Knox per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher.
Respinta la richiesta di indennizzo per ingiusta detenzione a Raffaele Sollecito, inseguito alla assoluzione per l’omicidio di Meredith Kercher, dopo quasi quattro anni di carcere. A pronunciarsi in merito è stata la quarta sezione penale della Cassazione, bocciando il ricorso con cui i difensori del giovane chiedevano di rivalutare l’istanza di indennizzo, pari a 516 mila euro, già respinta dalla Corte d’appello di Firenze. Un verdetto che Sollecito ha definito “Inspiegabile” parlandone con il suo difensore, l’avvocato Giulia Buongiorno: “Se ancora non trovo un lavoro – ha sottolineato il giovane pugliese – è per quanto mi è successo. Sto ancora subendo le conseguenze degli anni passati in carcere da innocente e non capisco perché questo non venga compreso”.
La stessa legale di Raffaele Sollecito ha rivelato la contraddittorietà della decisione della Cassazione di assolvere il giovane pugliese e Amanda Knox per l’omicidio della studentessa inglese, uccisa a Perugia il primo novembre 2007. Giulia Buongiorno ha quindi dichiarato a AdnKronos: “Ci si attendeva un minimo di risarcimento. Questo ovviamente non scalfisce l’assoluzione di Raffaele e posso affermare che non finisce qui, intendo andare avanti in sede europea perché il riconoscimento dell’ingiustizia detenzione mi sembrerebbe il giusto epilogo”. Per conoscere le motivazioni alla base della decisione presa dalla Suprema Corte bisognerà attendere circa un mese.
Raffaele Sollecito, insieme ad Amanda Knox, ha passato quasi quattro anni in carcere con l’accusa di concorso nell’omicidio volontario di Meredigth Kercher. Nel 2015 la Cassazione ha però chiuso il processo pronunciando in via definitiva l’assoluzione per il giovane pugliese e per la sua ex fidanzata statunitense, con cui il ragazzo all’epoca dei fatti aveva una relazione sentimentale. Per il delitto di Perugia l’unico condannato per concorso in omicidio della ragazza inglese è Rudy Guede: il giovane di origini ivoriane, giudicato con rito abbreviato, sta scontando nel carcere di Viterbo una condanna a 16 anni di reclusione.
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