Straordinaria scoperta archeologica, resa nota lunedì 26 giugno, a Roma: nell’ambito degli scavi per costruire la metropolitana linea C a San Giovanni, è emersa una casa di duemila anni fa con mosaici, mobilio e uno scheletro di cane. Tutto perfettamente conservato.
I cantieri di scavo per la realizzazione della metro C a San Giovanni a Roma svelano un nuovo scenario “pompeiano” di rara bellezza e valore archeologico. Sono emersi a una decina di metri di profondità due ambienti di un’abitazione della media età imperiale che, a causa delle conseguenze di un incendio, contengono ancora conservate parti del solaio ligneo e del mobilio. La scoperta è avvenuta in zona via Amba Aradam, a due passa dalla basilica di San Giovanni. L’effetto per gli archeologi è stato straordinario perché si sono trovati davanti uno scenario simile a quello dei reperti conservati dalla lava a Pompei o a Ercolano.
Già lo scorso anno nella stessa zona della capitale furono scoperti quasi 40 vani lungo un corridoio di circa cento metri: un’intera caserma militare dell’antica Roma, composta di stanze di quattro metri per quattro. Il materiale rinvenuto questa volta “si conserva solo in eccezionali condizioni ambientali e climatiche – spiegano dalla soprintendenza speciale di Roma – oppure a seguito di eventi speciali come ad esempio accaduto a Ercolano e Pompei. La scoperta del solaio ligneo carbonizzato rappresenta un unicum per la città”.
Dallo scavo in via dell’Amba Aradam è emerso anche lo scheletro di un cane, accucciato davanti una porta e “verosimilmente rimasto intrappolato nell’edificio al momento dell’incendio”. Trovato anche un pregevole pavimento a mosaico bianco e nero. “Quello che avvicina questo ritrovamento a Pompei è che abbiamo testimonianza di un momento della storia – ha spiegato il sovrintendente Francesco Prosperetti -. L’incendio che ha fermato la vita in questo ambiente ci permette di immaginare la vita in un momento preciso”.
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