Attrice romana di teatro e di cinema Lucia Stara è nota al grande pubblico per la sua partecipazione a fiction di successo e a film che hanno lasciato un segno nella cultura popolare italiana e non solo: dalle pellicole di Pieraccioni, Neri Parenti e dei fratelli Vanzina, a The Passion di Mel Gibson. Ecco le sue letture preferite
Fra i suoi progetti in lavorazione c’è anche una chicca assoluta. La partecipazione a un western all’italiana del regista Riccardo Ferrero che la vede fra i protagonisti nel cast. Un film ancora in preparazione ma che, ne siamo certi, farà parlare di sé. Ed è per questo che i percorsi artistici e professionali di Lucia Stara mostrano la sua poliedricità di attrice. Romana verace, Lucia ha debuttato dapprima a teatro con Gigi Proietti, nello spettacolo Di che vizio sei. Fra i suoi maestri però c’è anche Mario Scaccia che la fa recitare in Chicchignola, considerata dalla critica la più bella commedia di Ettore Petrolini (in cui Lucia interpreta il ruolo di Lalletta). Al cinema la sua carriera si è svolta fino a oggi attraverso interpretazioni di vario genere.
Dalla partecipazione al cast di Montecarlo Gran Casinò dei Vanzina, a Camerieri di Pompucci a Nel continente nero di Marco Risi, in cui recita con Diego Abatantuono che ritroverà sul sei set di Pupi Avati. Altro interprete nostrano è Christian De Sica. Con lui nascerà una sodalizio professionale, e Christian chiamerà Lucia Stara a interpretare un ruolo nel Conte Max. Ma fra i ruoli che le stanno più a cuore c’è quello in The Passion di Mel Gibson, il celeberrimo lungometraggio sulla passione di Cristo. Lucia interpretava la cortigiana di Erode e recitava in aramaico sul set.
Impossibile ricordare uno per uno tutti i film della Stara. Citiamo solo, ancora, La sindrome di Stendal di Dario Argento dove ha recitato in presa diretta in inglese, Fuochi d’artificio di Leonardo Pieraccioni, e Colpi di fulmine, Ma tu di che segno sei di Neri Parenti. Ma sono tanti gli altri film e le commedie di successo a cui Stara ha dato il suo contributo.Quando la conttatiamo al telefono per chiederle del suo libro sul comodino ci risponde con molta prontezza: “Il libro che consiglio a tutti, donne ma anche uomini, è Donne che amano troppo di Robin Norwood. Un libro sulla dipendenza patologica che spesso si sviluppa in molte donne nei confronti degli uomini amati. E che purtroppo spesso è una delle componenti che possono spiegare relazioni morbose e possessive che poi portano ai femminicidi”. Grazie Lucia, e buona lettura a tutti.
Photo credits: Facebook / Lucia Stara
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