Si avvicina il momento in cui la sindaca della Capitale potrebbe dover rispondere in tribunale dell’accusa di falso in relazione alla nomina di Renato Marra. Il 20 giugno le è stata notificata la chiusura delle indagini dalla procura di Roma
Alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, è stato notificato oggi 20 giugno, dalla procura capitolina, l’avviso di chiusura dell’inchiesta sul Campidoglio. La prima cittadina è accusata di falso per la nomina di Renato Marra – fratello dell’ex capo del personale Raffaele ora a processo per corruzione – a responsabile del Turismo, e di abuso d’ufficio per la promozione di Salvatore Romeo a capo della sua segreteria. Adesso per lei si prospetta un possibile rinvio a giudizio in cui sarà chiamata a rispondere delle accuse in Tribunale. Una svolta giudiziaria che potrebbe minare duramente non solo l’immagine pubblica della sindaca di Roma ma anche, più in generale, del Movimento Cinque Stelle.
Era stato il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone – ricorda Fiorenza Sarzanini su Corriere.it – a segnalare il conflitto d’interessi per la nomina di Marra. Tuttavia Virginia Raggi aveva negato questa ipotesi dichiarando di aver deciso in piena autonomia. Una versione smentita però dalle conversazioni via Telegram ritrovate proprio sul telefono cellulare di Raffaele Marra. Nel messaggio Raggi protestava con Marra: “Raffaele, questa cosa dello stipendio mi mette in difficoltà, me lo dovevi dire”.
La notizia dell’aumento degli emolumenti, spiega ancora Sarzanini sul Corriere – era infatti apparsa quello stesso giorno sui giornali e l’ammissione della sindaca di non averne saputo nulla dimostra – secondo l’accusa – che la decisione sarebbe stata presa proprio da Raffaele Marra. Sulla nomina di Romeo è invece possibile che Virginia Raggi chiarisca le modalità che hanno portato alla scelta e se la sua posizione risulterà convincente potrebbe essere anche sollecitata l’archiviazione così come già fatto per gli altri incarichi assegnati proprio da Raggi.
Photo credits: Twitter, Facebook