Gloria e Marco morti nel rogo della Grenfell Tower. Fatta a risparmio con materiali infiammabili

Non è ancora definitiva, a tre giorni dai fatti, la conta delle vittime dell’incendio che ha bruciato come un fiammifero nell’arco di pochi minuti la Grenfell Tower di Londra: il grattacielo di 24 piani a North Kensington non lontano da Notting Hill.

MOLTI MORTI NON AVRANNO NOME

Fra le vittime ci sono anche Gloria Trevisan, 26 anni, e Marco Gottardi, 28, i fidanzati veneti (lei del Padovano, lui del Veneziano) che erano dispersi. Lo hanno confermato fonti vicine alle famiglie. La polizia teme oltre 100 morti. I dispersi sono almeno 70. Al momento sono 30 le vittime accertate e molte decine i feriti, di cui una ventina in gravi condizioni. Allo strazio si aggiunge la drammatica consapevolezza che a tanti dei corpi rimasti carbonizzati nell’inferno della Grenfell Tower non si potrà mai dare un nome. Gloria e Marco abitavano al 23° piano, il penultimo dell’edificio di North Kensington: 120 appartamenti affittati a basso costo rispetto altre sistemazioni della city, per un totale di 600 persone residenti.

GLORIA E MARCO VIA DALL’ITALIA PER UNA VITA MIGLIORE

Architetti, lauree da 110 e lode, Gloria e Marco erano arrivati a Londra a inizio marzo 2017 per costruire insieme una vita migliore di quella che l’Italia, fino al giorno della partenza, sembrava potergli offrire. “Londra sembrava la ‘terra promessa’. Volevano cercare un lavoro che li gratificasse, per essere indipendenti e anche per dare un contributo alle famiglie – racconta Maria Cristina Sandrin, avvocato della famiglia Trevisan -. In Italia la cifra massima che Gloria poteva trovare sul mercato era di 300-400 euro. È uno dei classici cervelli in fuga”.

L’ULTIMA TELEFONATA: “MAMMA, STO MORENDO…”

La notte del rogo, Gloria e Marco si sono accorti di quanto stava accadendo e hanno chiamato i parenti. Intorno alle 3 le televisioni avevano iniziato a trasmettere le immagini in diretta. Da una parte del telefono i genitori, dall’altra i figli: “Mamma, mi sono resa conto che sto morendo. Grazie per quello che hai fatto per me“. E mentre il mondo guardava dietro uno schermo il fuoco ingoiare il palazzo, la cugina di Gottardi, Pamela Pizziolo, scriveva su Facebook: “Se qualcuno li avesse visti mi contatti il prima possibile. Non ho loro notizie dalla scorsa notte e i loro telefoni sono spenti”, postando la foto dei due sorridenti.

Gloria Trevisan e il suo fidanzato Marco Gottardi

MORTI PER RISPARMIARE 2 STERLINE AL METRO QUADRO

Il materiale usato per rivestire la facciata del grattacielo era l’opzione più economica e infiammabile, secondo quanto scrive il quotidiano britannico The Guardian. L’azienda Omnis Exteriors, che aveva fornito il composto di alluminio usato all’esterno dei 24 piani, ha riconosciuto che si trattava dell’opzione più economica. Il direttore dell’azienda, John Cowley, ha detto al giornale che si tratta di materiale chiamato Reynobond PE, che al metro quadro costa 2 sterline in meno rispetto a Reynobond FR, il quale è invece “resistente al fuoco”. Secondo la ricostruzione del Guardian, a installare i pannelli comprati da Omnis è stata l’azienda Harley Facades, mentre a gestire i lavori era un’altra azienda, la Rydon, chiamata dal municipio di Kensington e Chelsea, perché l’edificio era di proprietà dell’ente locale: l’obiettivo originario era di alloggiare le fasce di popolazione più povere, poi però (con alcuni cambiamenti legislativi) alcuni appartamenti erano finiti ai privati. Quelle 2 sterline al metro quadro sono costate la vita a decine di persone.

MAY CONTESTATA, LA REGINA APPLAUDITA

La premier britannica, Theresa May, non ha incontrato, se non frettolosamente dopo due giorni, i familiari delle vittime e per questo è stata duramente contestata al grido di “Codarda, vergognati!“. Ha chiesto che venga condotta un’inchiesta giudiziaria su cause e responsabilità dell’incendio e ha promesso 5 milioni di sterline di investimenti. La rabbia di strada si è consumata lì, nella zona della sciagura, di fronte al municipio del Consiglio locale di Kensington and Chelsea controllato come il governo di Sua Maestà, da un Partito Conservatore sempre meno saldo in sella. Quegli stessi dimostranti, poche ore prima, avevano invece accolto con rispetto la regina Elisabetta, arrivata in visita in mattinata con il nipote William.

Non è ancora definitiva, a tre giorni dai fatti, la conta delle vittime dell'incendio che ha bruciato come un fiammifero nell'arco di pochi minuti la Grenfell Tower di Londra: il grattacielo di 24 piani a North Kensington non lontano da Notting Hill.

Gestione cookie