È giallo sulla sorte del califfo Abu Bakr al-Baghdadi, leader supremo dell’Isis. Il ministero della Difesa russo afferma che potrebbe essere rimasto ucciso nel corso di un raid dell’aviazione militare di Mosca in Siria.
La notizia è riportata dall’agenzia Tass. La Difesa spiega che il raid in cui al-Baghdadi avrebbe trovato la morte – ma la cosa è da verificare – è avvenuto nella periferia sud di Raqqa il 28 maggio 2017. Raqqa è la città divenuta l’ultima grande roccaforte dello stato islamico in Siria. Ora però le verifiche sono necessarie, visto che Ibrahim al-Samarrai, iracheno di 46 anni, la vera identità del “califfo” al-Baghdadi, è stato dato per morto o ferito gravemente più volte da quando la comunità internazionale è intervenuta militarmente per neutralizzare lo Stato Islamico.
L’uscita del ministero russo, segue di qualche giorno la diffusione della stessa notizia, la morte di al-Baghdadi in un raid aereo su Raqqa, da parte della tv di Stato siriana. “Secondo le informazioni che si stanno verificando attraverso diversi canali”, fa sapere il ministero della Difesa russo, citato dal sito online della tv del dicastero Zvezda, nel sobborgo a sud di Raqqa era in corso un incontro tra capi dell’Isis ed “era presente anche il leader dell’Isis Ibrahim Abu-Bakr Al Baghdadi, che è stato eliminato in seguito al raid”.
Il comunicato della Difesa russa precisa anche che il comando Usa era stato informato di quel raid. Deciso dopo che il comando del contingente militare russo in Siria aveva “ricevuto a fine maggio informazioni su una riunione dei dirigenti dell’organizzazione terroristica Stato Islamico che si sarebbe tenuta nella periferia sud di Raqqa”. Quelle notizie erano state sottoposte a verifica ed era stato riscontrato che lo “scopo di quel vertice era l’organizzazione di convogli per portare l’uscita dei combattenti dell’Isis da Raqqa attraverso il cosiddetto corridoio sud”. Preceduto dal volo di ricognizione di un drone, il raid aereo dei caccia-bombardieri Su-34 e Su-35 è scattato “alle 0,35 del 28 maggio ora di Mosca”, precisa ancora il comunicato della Difesa, ed è durato dieci minuti. L’azione, conclude la nota, avrebbe portato all’uccisione di molti “alti dirigenti” dell’Isis, di una “trentina di capi militari e almeno 300 miliziani”.
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