Secondo i risultati della perizia psichiatrica, Gabriele Defilippi era in grado di intendere e volere quando ha ucciso la professoressa Gloria Rosboch nel gennaio del 2016.
Non c’è alcuna “giustificazione” secondo la perizia psichiatrica per il reo confesso dell’omicidio di Gloria Rosboch, Gabriele Defilippi. Stando quanto scritto dallo psichiatra Franco Freilone, il 24enne era in grado di intendere e volere quando, nel gennaio del 2016, ha ucciso la sua ex professoressa di francese nelle campagne del Canavese, insieme al complice ed ex amante Roberto Obert, anche lui in carcere per il delitto. Defilippi sarà quindi giudicato e condannato senza attenuanti per infermità mentale.
Un omicidio efferato e violento effettuato con piena coscienza di ciò che stava compiendo: questa la conclusione a cui è arrivato lo psichiatra Freilone, nominato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ivrea, per dare una valutazione sulle condizioni psichiatriche del giovane al momento dell’omicidio. L’avvocato Giorgio Piazzase, difensore del giovane Gabriele DeFilippi, che tra le condizioni poste per usufruire del processo abbreviato aveva posto proprio la valutazione della sanità mentale del suo assistito, ha dichiarato: “Non ho ancora avuto modo di leggerla e quindi non voglio esprimermi su quanto sostenuto dal perito“. Mentre il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, ha affermato: “Mi pare che sia confermata la nostra tesi sul delitto”. Il procuratore ha sempre sostenuto la sanità mentale del giovane quando ha pianificato e poi ucciso la professoressa Gloria Rosboch, a cui aveva portato via 187 mila euro con la promessa di un futuro insieme in Costa Azzurra.
Ma chi è veramente Gabriele Defilippi? Durante le indagini sono emerse molte facce della stessa persona, anche contrastanti fra loro: come l’esperto di finanza per Gloria Rosboch, il legame amoroso al fianco di Roberto Obert e la relazione sentimentale, oltre che con la professoressa, anche con una sua coetanea. Tre storie “d’amore” che si sono incrociate e disgiunte, dove quella della Rosboch era stata intrapresa solo per aggirarla ed estorcerle dei soldi. La mamma del ragazzo, Caterina Abbattista, nega qualsiasi coinvolgimento. L’avvocato di fiducia della donna, Giampaolo Zancan, ha commentato: “La mia cliente non entra nel merito della decisione dei periti ma osserva solo di avere affidato alle cure e alla terapie di psichiatri e psicologi Gabriele dall’età di 12 anni, essendo consapevole del suo disagio”.
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