A quasi dieci anni dal terribile omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese assassinata a Perugia, sono ancora molti i curiosi in “pellegrinaggio” davanti al villino del delitto per scattare fotografie e selfie.
Si avvicina il decimo anniversario della morte di Meredith Kercher, la studentessa inglese, in Italia grazie al progetto Erasmus presso l’Università di Perugia, ritrovata priva di vita nella propria camera da letto all’interno della villetta che condivideva con altri studenti. Proprio quando la città sembrava essersi lasciata alle spalle questa triste pagina, il richiamo di quel villino, in Via della Pergola 7, sembra essere ancora molto forte per alcuni turisti e non solo.
Era un giorno come un altro, almeno all’apparenza, quando un nutrito gruppo di stranieri, stando quanto riportato da UmbriaOn , probabilmente americani in gita nel capoluogo, dopo il classico giro turistico decidono di allungare il proprio tour. Una tappa insolita, dove sicuramente si sono recati non per caso. Un luogo in cui, il 1° novembre del 2007, si è consumato uno dei delitti più efferati e misteriosi. La villetta, nonostante il passare degli anni, sembra essere diventata una delle attrazioni della cittadina di Perugia. Un turismo dell’orrore, macabro, che ha portato gli stranieri a radunarsi davanti a quella casa e a scattare foto e selfie.
Sembra quindi che il richiamo al noto delitto sia ancora forte, soprattutto per gli stranieri in visita nel nostro bel paese. Non importa che per la giustizia italiana sia stata posta la parola fine sul tragico caso; l’unico condannato Rudy Guede, sta scontando la sua pena in carcere. Il turismo dell’orrore, dal novembre del 2007, non si è mai fermato: ha avuto qualche calo, ma i turisti hanno sempre continuato a stazionare e a fotografare la casa che fu di Meredith e Amanda. Anche uno degli indagati, Raffaele Sollecito, nel 2014, accompagnò la sua nuova fiamma a vedere la casa diventata famosa in tutto il mondo, dall’Italia all’America.
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