I giudici del Tribunale di Milano hanno condannato Emilio Fede a tre anni e mezzo di carcere per concorso in bancarotta nell’ambito della vicenda legata al fallimento della società di Lele Mora
Lui, Lele Mora, ha già patteggiato. E l’ex direttore del Tg4, Emilio Fede, è stato condannato, lunedì 12 giugno, per il presunto dirottamento, a favore di Mora, di 1,1 milioni di euro della somma stanziata da Silvio Berlusconi per salvare la società dell’ex talent scout. Il Tribunale ha punito Fede con tre anni e mezzo di carcere, e ha anche stabilito che risarcisca per intero e immediatamente la somma distratta all’impresa individuale Dario Mora, la curatela del fallimento.
Nel corso della sua arringa difensiva, Alessandra Guarini, legale di Emilio Fede, aveva chiesto l’assoluzione con formula piena per l’ex direttore del Tg4 perché “nulla lega Emilio Fede allo stanziamento di queste somme e non vi è prova che queste somme siano state date a Fede per le attività di mediazione o come spartizione in forza di un accordo con Lele Mora”.
L’avvocato Guarini nel suo intervento ha spiegato che “le somme ricevute da Lele Mora non sono entrate nel patrimonio dell’impresa e quindi non è configurabile la distrazione”. “È stata una scelta di Mora usare quelle somme in altro modo”. Il difensore ha aggiunto che “non c’è stato alcun patto con Fede, né alcun accordo” che possa far parlare di spartizione. “Non è vero che Fede svolse il ruolo di mediatore” con Berlusconi per far ottenere il finanziamento a Mora, ma ha “solo detto, quando aveva visto Berlusconi, che Mora era in gravi difficoltà”. I giudici si sono ritirati in camera di consiglio per emettere il verdetto. E hanno deciso per una condanna piena.
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