Si è svolto a Rapallo il 9 e il 10 giugno 2017 il 47° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria dal titolo “È la new economy, bellezza!”
Il 9 e il 1o giugno 2017 si è svolto a Rapallo il 47° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Il Convegno, 2017, dal titolo È la new economy, bellezza!, ha puntato all’interconnessione tra new ed old economy, sulla necessità di adeguare il sistema italiano ad un nuovo modo di fare impresa senza tralasciare i necessari cambiamenti che pure servono a sostenere la manifattura tradizionale.
Nella relazione di apertura il Presidente Alessio Rossi ha dichiarato: Da cittadini ci siamo abituati a affrontare ogni problema. Da imprenditori ci siamo abituati anche a risolverlo ogni problema. Ma quello che dobbiamo gestire oggi è più sottile e, per questo, più complesso: è la paura. Paura di una crescita che non è solida, come vorremmo. Di un lavoro che non è per tutti, come vorremmo. Di un futuro che per le generazioni dopo di noi non sembra florido, come vorremmo […] Abbiamo coraggio e orgoglio. Sappiamo che, come diceva Roosevelt, “l’unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa”. E quindi va curata agendo sulle cause, non sugli effetti.
Secondo Rossi: Nonostante tutto, nonostante la paura e l’incertezza, nonostante questa sedia sembri sempre sul punto di cadere all’indietro, esiste una forza che la spinge in avanti: “è l’economia, bellezza!” Sono le imprese e gli imprenditori, sono le strategie di mercato, la creazione e la redistribuzione di ricchezza. Se la politica è in crisi, la politica tuttavia decide molto meno di quello che crede e fa credere. Perché più delle leggi, più dei programmi elettorali, più dei governi e dei parlamenti, chi decide giorno dopo giorno dove andrà il mondo è l’economia.
Al convegno ha preso parte anche il Presidente di Confindustria Campania Francesco Palumbo insieme ad una folta delegazione di imprenditori campani. Palumbo ha dichiarato: Non bisogna aver paura dell’avanzare del progresso tecnologico, esso crea lavoro, non lo sostituisce, genera evoluzione non disoccupazione. Questo i giovani già lo sanno, la politica ancora lo deve ben comprendere. Ad essa chiediamo di mettere in atto tutte quelle azioni che possano favorire le nuove forme d’impresa dal punto di vista fiscale e burocratico. Le nuove tecnologie e la digitalizzazione rendono maggiormente competitiva anche la “fabbrica” tradizionale, sta a noi adeguarci, investendo in formazione per trasformare la tuta blu in camice bianco, formando cioè l’operaio 4.0 in grado, con le sue competenze, di rendere il più performante possibile il macchinario di ultima generazione.
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