Guerra di potere senza precedenti nella storia recente degli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump attacca l’ex capo del FBI, James Comey. La Camera dei Rappresentanti chiede i nastri delle loro conversazioni per far luce sull’esplosivo caso del Russiagate
La deposizione dell’ex direttore del FBI di fronte alla commissione del Senato che indaga sul caso Russiagate ha innescato una reazione shock. Da una parte interventi duri e a più riprese da parte del presidente, dall’altra la richiesta formale della commissione Intelligence della Camera. Così l’organismo della House of Representative ha chiesto formalmente alla Casa Bianca che vengano consegnati eventuali nastri delle registrazioni degli incontri e delle telefonate fra Trump e Comey.
LA MINACCIA DI TRUMP A COMEY
Era stato lo stesso presidente a minacciare l’ex capo FBI, all’indomani del suo licenziamento il 9 maggio scorso, di stare attento a non far filtrare nulla alla stampa perché ci sarebbero potute essere delle registrazioni dei loro colloqui. Ma dopo quella minaccia nessun nastro è uscito fuori.
“SEI UN BUGIARDO E UNA GOLA PROFONDA…”
Il presidente ha attaccato Comey a più riprese, dandogli del bugiardo e della “gola profonda”. Ma soprattutto si è detto pronto “al 100%” a dare la sua versione dei fatti sotto giuramento, smentendo di aver mai chiesto fedeltà all’allora capo dell’Fbi e di aver auspicato che lasciasse cadere l’indagine sull’ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn nel Russiagate.
COMEY AMMETTE: “HO PASSATO I MIEI APPUNTI ALLA STAMPA”
James Comey durante l’audizione ha ammesso di non aver ricevuto “nessun ordine esplicito di insabbiare l’inchiesta” sulle interferenze russe nelle elezioni presidenziali di novembre, anche se il presidente gli chiese “di lasciar correre su Michael Flynn”, allora consigliere per la sicurezza nazionale. L’ex leader del Federal Bureau of Investigation ha inoltre confessato di aver trasmesso alla stampa gli appunti dei suoi incontri con Trump, per premere a favore della nomina di un procuratore speciale sul Russiagate.
IL GENERO DI TRUMP SULLA GRATICOLA
Sulla scena resta l’ombra di Jared Kushner, genero e consigliere del presidente Trump, marito di sua figlia Ivanka. Secondo quanto riferito a Abc News da alcune fonti vicine alle indagini, la Commissione intelligence del Senato ha intenzione di ascoltarlo nelle prossime settimane. I senatori starebbero analizzando alcuni aspetti del suo ruolo e soprattutto la sua relazione con Flynn. Inoltre, Kushner dovrà spiegare i suoi contatti con alcuni funzionari russi che, si sospetta, avevano l’obiettivo di instaurare un canale di comunicazione riservato, diretto e segreto tra Donald Trump e Vladimir Putin, durante il periodo di transizione tra l’amministrazione Obama e quella attuale.
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