Oscar Mammì, padre della prima legge organica sull’emittenza radiotelevisiva, è morto all’età di 90 anni. La notizia è stata data dalla famiglia. Fu nel 1990 che presentò la legge che porta il suo nome sul riordino del sistema radiotelevisivo dopo la nascita delle reti private. Si ritirò dalla politica con la fine della prima Repubblica.
L’ex ministro Oscar Mammì, malato da tempo, si è spento all’età di 90 anni nelle scorse ore. La notizia è stata data dalla famiglia. Come titolare del dicastero delle Poste e delle Telecomunicazioni dal 1987 al 1991, ha legato il suo nome alla prima legge organica sull’emittenza radiotelevisiva, che nel 1990 riordinò il sistema radio e tv dopo la nascita delle reti private, stabilendo dei massimi per quanto riguarda l’antitrust, con limiti sulla proprietà di emittenti e sistemi per l’editoria tradizionale.
Dopo aver conseguito la laurea in economia e commercio, Oscar Mammì fu assunto in banca ma coltivò al contempo la passione politica nelle fila del Partito Repubblicano Italiano, per cui fu deputato dal 1968 al 1992. Fu sottosegretario all’Industria e Commercio nel II governo Rumor e nel governo Colombo, ministro per i Rapporti con il Parlamento nel I e II governo Craxi, ministro per le Poste e Telecomunicazioni nei governi Goria, De Mita e nel VI governo Andreotti. Si ritirò dalla politica con la fine della Prima Repubblica.
Nel 2005, a 78 anni, recitò nella fiction di Rai3 Walter e Giada. I migliori anni della nostra vita, liberamente tratta dai Promessi sposi di Alessandro Manzoni, dove interpretava la parte dell’Innominato. In una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ nel luglio 2005, Mammì dichiarava: “Non mi ricordavo bene com’era l’Innominato perché i Promessi sposi li ho letti al liceo. Se l’avessi avuto in mente, non avrei accettato. Così terribile…. Chi sarebbe potuto andar bene? Giulio Andreotti, perfetto. Perché incarna il vero potere, che può servire il male ma anche il bene”.
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