Si aprono le danze del “calcio-mercato” televisivo. Quest’anno le emittenti più coinvolte sembrano essere Rai Tre da un lato e La7 dall’altro. In ballo i grossi nomi: da Fazio a Giletti. E Urbano Cairo (foto in alto) fa il pieno.
Finora i colpi più grossi li ha piazzati l’emittente di Urbano Cairo. Diego Bianchi, in arte Zoro, conduttore di Gazebo, si è appena trasferito, proveniente dalla Rai. E ha fatto seguito all’arrivo alla direzione di rete di La7 di Andrea Salerno, tra gli autori di Gazebo. Che succede in Rai, è tutto un fuggi fuggi? Le dimissioni del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, ufficializzate nei giorni scorsi – al suo posto è stato nominato oggi 9 giugno il direttore del Tg1 Mario Orfeo – sono testimonianza di un caos che rischia di far scappare via tanti grandi nomi dell’azienda, specie a causa della questione del tetto agli stipendi degli artisti. Dopo l’addio di Nicola Savino, scippato da Mediaset per tornare a Le Iene, tre sono i nomi a rischio per il prossimo anno: Fabio Fazio, Massimo Giletti e Alberto Angela.
Fabio Fazio ha salutato i telespettatori di Che Tempo Che Fa con dei ringraziamenti che avevano il sapore di un addio, lasciando aperto qualche spiraglio nel rinviare alla Rai la decisione su una sua permanenza. Una eventuale partenza da Rai3 lascia immaginare, quasi certamente, che il suo approdo naturale sarebbe proprio La7. Anche Massimo Giletti ha chiuso l’Arena senza dare appuntamento a settembre. E Alberto Angela? La sua partenza dalla Rai è stata una voce alimentata nelle ultime settimane da alcune indiscrezioni, tra chi lo dava diretto a Sky o Discovery a chi, invece, faceva ancora il nome di La7. Dal conduttore di Ulisse al momento nessuna conferma né smentita.
Sugli scudi al momento sta La7. Dopo i primi anni, Urbano Cairo, che si è rafforzato come imprenditore e come uomo di potere soprattutto grazie all’acquisizione di Rizzoli Corriere della Sera, sembra adesso intenzionato ad approfittare del momento di debolezza della Rai. Senza rimpiangere Maurizio Crozza. Alla corte dell’uomo che in molti vedono come il vero erede di Silvio Berlusconi – addirittura pronto a valutare un suo eventuale ingresso in politica, fra un pò – non mancheranno, come dimostrano i casi Zoro e Salerno, nomi di spicco. E di peso.
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