Il misterioso caso di Maria Chindamo, i familiari puntato il dito contro gli operai

La misteriosa scomparsa di Maria Chindamo continua a far parlare di sé: secondo i familiari gli operai erano a conoscenza di tutti gli spostamenti della donna.

Non si hanno ancora notizie di Maria Chindamo, imprenditrice agricola calabrese e madre di tre figli, scomparsa tragicamente il 6 maggio del 2016. Per gli inquirenti e per la famiglia la donna è stata uccisa, ma chi avrebbe compiuto tale gesto? E perché? Questi i principali misteri dietro il giallo di Laureana di Borrello. Un’ipotesi sui cui gli inquirenti stanno lavorando riguarda il nesso tra la scomparsa della donna e quella di Vincenzo Freiland, 83enne sparito nel nulla solo 5 mesi dopo Maria Chindamo. Questa tesi è stata sembra essere avvalorata anche dalla busta arrivata in redazione di Chi l’ha visto? nella quale era presente un articolo riguardante la scomparsa dell’anziano. Secondo i familiari della donna gli operai erano a conoscenza degli spostamenti della donna e la madre, insieme al figlio, ha qualche perplessità sugli uomini che lavoravano nell’azienda e nei territori attigui alla stessa.

Vincenzo Freiland è scomparso con la sua moto ape il 16 ottobre 2016. La sparizione dell’uomo, pensionato 83enne, proprietario del terreno accanto all’azienda agricola di Maria Chindamo, fa pensare che vi sia un nesso tra i due casi: tra le ipotesi paventate vi è quella che l’uomo sarebbe testimone di qualcosa, forse proprio dell’occultamento del cadavere delle povera imprenditrice. Tale tesi è stata rilanciata anche dalla lettera inviata alla trasmissione di Chi l’ha visto? contenente la copia di un articolo di giornale che parlava proprio della scomparsa del pensionato di Laureana di Borrello, stesso paese in cui è sparita Maria Chindamo. Gli inquirenti continuano ad indagare senza tralasciare alcuna pista, nella speranza di risolvere questi misteriosi gialli.

Maria Chindamo il 6 maggio del 2016 alle ore 7.00 esce di casa per dirigersi alla propria azienda agricola. Da quel momento in poi svaniscono le certezze. Il fratello della donna ha ricevuto una telefonata con la quale gli è stato annunciato che era avvenuto qualcosa di brutto a scapito della sorella alle ore 7.26. Quindi l’aggressione è avvenuta in pochi minuti, considerando il tempo che impiega Maria a raggiungere dalla propria casa il terreno. Se è stata rapita, chi sapeva che la mattina del 6 maggio la donna sarebbe andata a lavoro? L’imprenditrice ne aveva parlato con i suoi operai? Secondo i familiari, che torneranno questa sera 9 giugno 2017 a Quarto Grado, gli operai potevano conoscere i movimenti di Maria Chindamo. Uno di loro, Alessandro, stando alla sua dichiarazione, si trovava al di là del cancello della tenuta dove è stata rinvenuta la macchina della donna, eppure continua a ribadire di non aver visto né sentito nessuno a causa della distanza. Il secondo operaio non è un dipendente della donna ma quella mattina avrebbe dovuto portare un attrezzo agricolo. L’uomo avrebbe potuto incrociare gli aggressori dell’imprenditrice ma ciò non è avvenuto in quanto ha confessato di essere giunto in ritardo all’incontro in campagna. Una probabile coincidenza che ha agevolato gli aggressori.

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