Uscirà alla fine di questo mese di giugno dal carcere Opera di Milano Matteo Boe, uno dei principali esponenti del banditismo sardo che ha scontato la pena di 25 anni per i sequestri di Sara Nicoli, Giulio De Angelis e del bambino Farouk Kassam.
L’ex bandito di Lula (Nuoro) venne arrestato il 13 ottobre 1992 a Porto Vecchio, in Corsica, dove stava trascorrendo qualche giorno insieme alla compagna Laura Manfredi e ai figli. Trasferito al carcere di Marsiglia venne poi estradato e condannato nel 1996 a 20 anni di reclusione per il sequestro Kassam.
Boe è sempre stato indicato come uno dei principali artefici del rapimento di Farouk Kassam, il bambino di 7 anni, figlio del titolare di uno degli alberghi più rinomati della Costa Smeralda, rapito il 15 gennaio del 1992 a Porto Cervo. Il bambino, a cui era stato mozzato un orecchio, fu liberato l’11 luglio dopo sei mesi di prigionia in circostante mai chiarite, con l’intermediazione di Graziano Mesina.
Boe, che a novembre compirà 60 anni, era diventato famoso perché è stato l’unico detenuto che, utilizzando un gommone, era riuscito ad evadere dal super carcere dell’Asinara, l’1 settembre del 1986, dove stava scontando una condanna a 16 anni per il sequestro di Sara Nicoli. Fu coinvolto successivamente nel sequestro dell’imprenditore romano Giulio De Angelis, rapito in Costa Smeralda nel 1988.
Nel 2003 a Boe venne uccisa Luisa la primogenita di 14 anni, prima dei tre figli che aveva avuto con Laura Manfredi. La ragazza era stata colpita da un’arma da fuoco dopo essersi affacciata al balcone nella sua casa di Lula.
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