Omicidio Emanuele Morganti, cresce l’ansia per la perizia medico-legale

Sono trascorsi i sessanta giorni previsti dalla legge per il deposito della perizia medico-legale: cresce l’ansia da parte degli inquirenti, avvocati della difesa, ma soprattutto famiglia e amici di Emanuele Morganti.

Sono ormai trascorsi più di due mesi dalla terribile notte in cui perse la vita Emanuele Morganti, il 20enne brutalmente aggredito nella Piazza Regina Margherita di Alatri,  nella notte tra il 24 e il 25 marzo 2017, morto agonizzante il giorno seguente. Cresce l’attesa in merito alla perizia medico-legale non ancora depositata. I prossimi giorni potrebbero essere quelli decisivi per i familiari, amici, inquirenti e avvocati della difesa, che conosceranno il responso su ciò che ha subito il giovane prima di morire: sono, infatti, trascorsi i sessanta giorni previsti dalla legge per il deposito della perizia medico-legale.

Stando quanto riportato da Ciociaria Oggi, nella giornata del 5 giugno, durante la festa dell’Arma dei Carabinieri di Frosinone, in un’intervista il procuratore Giuseppe De Falco, oltre a toccare altri casi di cronaca, ha sottolineato che sul caso di Emanuele Morganti si continua ad indagare ad ampio raggio. Un’inchiesta che non si è mai fermata. Il procuratore De Falco ha creato un pool investigativo, composto da magistrati e carabinieri, tutti esperti nel campo dell’analisi della scena del crimine, proprio per trovare i colpevoli che hanno messo fine alla vita del giovane.

Le indagini per l’omicidio di Emanuele Morganti procedono senza sosta sotto la guida del procuratore capo e dei pm Vittorio Misiti e Adolfo Coletta. Al momento non vi sono novità sul caso; si spera che, tramite la perizia medico-legale si possa fare chiarezza sulla morte del giovane di Tecchiena. Nell’attesa vi ricordiamo che per l’omicidio di Emanuele Morganti sono in carcere Paolo Palmisani, Mario Castagnacci e Michel Fortuna. Gli altri cinque indagati a piede libero sono: Franco Castagnacci (arrestato, come potete leggere nel link qui sotto, per motivi diversi dal delitto), Damiano Bruni, Micheal Ciotoli, Manuel Capocetta e Pjetri Xhemal. Oscuro ancora il movente dietro il delitto di Emanuele.

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