A Torino è ormai caccia ai responsabili di quello che appare essere uno “scherzo” spaventoso, una “bravata” fuori da ogni ordine umano: quella che avrebbe scatenato le ondate di panico tra la folla delle migliaia di tifosi della Juventus che in piazza San Carlo stavano assistendo alla finale di Champions di Cardiff, sabato sera 3 giugno.
AGGIORNAMENTO ORE: 11:39 – “Allo stato attuale non ci sono né indagati né ipotesi di reato“. Così il procuratore di Torino, Armando Spataro, in merito all’indagine sui fatti di piazza San Carlo. “Prima di tutto è necessario ricostruire la dinamica precisa dei fatti“, ha aggiunto a margine della cerimonia per la festa dei Carabinieri. Nel pomeriggio è previsto un vertice in Procura per fare il punto sull’inchiesta
Per ciò che si sa finora il timore a un certo punto scoppiato fra le gente è stato quello di un “allarme bomba”, o un “kamikaze” pronto a farsi esplodere. Come in un attentato dell’Isis. Cosa che, purtroppo, stava accadendo proprio in quei minuti a Londra, dove si è verificato un doppio attacco terroristico prima sul London Bridge e poi nella zona di Borough Market.
IL GIALLO DEL RAGAZZO CON LO ZAINETTO
Nelle ore successive ai fatti di Torino è apparso un video in cui si vede un ragazzo a torso nudo che “fa il vuoto” attorno a sé: la gente scappa, quasi lo considerasse un possibile attentatore. Il giovane, con lo zainetto sulle spalle, è fermo nel caos di piazza San Carlo, le braccia aperte. E sembra voler rassicurare le persone. Ma, dopo che già era emerso come non fosse l’ipotesi più accreditata che si stato lui a scatenare il panico, il ragazzo è stato scagionato dalla procura.
NEL MIRINO UN GRUPPO DI TIFOSI
In realtà si cerca, riporta il sito web della Stampa, un intero gruppo di tifosi bianconeri, immortalato dalle telecamere puntate su piazza San Carlo. Gli investigatori della Digos di Torino avrebbero già individuato e identificato alcuni ragazzi che si trovavano in quella porzione di piazza intorno alle 22,15, proprio “all’altezza dei civici 195-197, alla destra del maxischermo”.
TRE FERITI GRAVI
È proprio da lì, scrive sulla Stampa Massimiliano Peggio, che sono partite le due ondate di panico che l’altra sera, a pochi minuti dalla fine del match tra Juve e Real Madrid, hanno attraversato la folla, provocando 1527 feriti, di cui tre in condizioni gravi: in particolare un bambino di origini cinesi, di 7 anni – le cui condizioni sono in lieve miglioramento – e una ragazza di 26, residente a Monasterace in provincia di Reggio Calabria. Attorno a questo gruppetto si restringerebbe il cerchio degli investigatori coordinati dal pm Antonio Rinaudo. Al momento il fascicolo aperto dalla procura torinese è contro ignoti, e non ha ipotesi di reato, come confermato dallo stesso procuratore capo Armando Spataro. “Al momento – afferma – stiamo cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti”. Il cerchio, però, si stringe.
Photo credits: Twitter
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