Brasile nel caos, battaglia fra esercito e manifestanti: scontri e decine di feriti

Si aggrava di ora in ora la crisi politica del Brasile, dove 100 mila persone manifestano contro il presidente Michel Temer, il quale ha schierato polizia e forze armate. Si contano decine di feriti negli scontri, evacuati i ministeri. La folla vuole cacciare Temer, accusato di essere corrotto, dopo intercettazioni dalle quali apparirebbe inequivocabile un suo via libera a tangenti in denaro 

Tutti i ministeri di Brasilia sono stati evacuati in seguito a gravi atti di vandalismo compiuti da alcuni manifestanti, che stanno protestando contro il governo di Michel Temer. La notizia, di oggi 25 maggio, fa seguito alle manifestazioni di ieri, una giornata campale per il Brasile. Secondo i media locali, le sedi del ministero dell’Agricoltura e delle Finanze hanno registrato anche principi di incendio. Alcuni dimostranti, con il volto coperto, sono entrati in conflitto con la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni e granate stordenti.

Il presidente del Brasile, Michel Temer, ha mobilitato le forze armate per difendere la sede della presidenza della Repubblica, del governo e dei ministeri a Brasilia. Mercoledì 24 maggio la capitale è stata al centro di una violenta battaglia tra 100 mila manifestanti e 5 mila poliziotti. Ci sono state almeno 5 persone colpite da armi da fuoco.

Brasile nel caos, battaglia fra esercito e manifestanti: scontri e decine di feriti
Il presidente del Brasile, Michel Temer

Tra questi un ambulante che si trovava nella zona e che non partecipava alla protesta. Un colpo di pistola gli ha attraversato la faccia all’altezza della mascella, riporta Repubblica. Altre 44 persone risultano ferite, con tagli al volto, alle mani, alle braccia, sul corpo. Otto poliziotti sono stati ricoverati con ferite e contusioni.

Incastrato da una registrazione audio nella quale si sente, in maniera molto chiara secondo i suoi accusatori, che acconsente al pagamento di alcune tangenti, il presidente Michel Temer cerca di resistere ad una pressione sempre più vasta che chiede le sue dimissioni. Il Tribunale Supremo Federale, la massima istanza giuridica che valuta l’azione penale nei confronti delle alte autorità istituzionali, ha deciso di incriminarlo per tre gravi reati: corruzione passiva, intralcio alla giustizia e associazione a delinquere. Temer ha negato il suo coinvolgimento nell’ennesimo episodio di corruzione e ha rifiutato di dimettersi.

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Photo credits: Twitter

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