Si alza il livello di allerta in Inghilterra e in tutto il Regno Unito a seguito dell’attentato terroristico di Manchester, dove, nella tarda serata di lunedì 22 maggio, un kamikaze di 23 anni si è fatto esplodere uccidendo 22 ragazzi e bambini, ferendone 59 e provocando almeno 12 dispersi, al concerto della pop star americana Ariana Grande. L’attacco è stato rivendicato dall’Isis. Arrestati padre e fratello del killer
AGGIORNAMENTO ORE 19:11 – Dopo l’arresto martedì del fratello maggiore di Salman Abedi, il killer di Manchester, oggi 24 maggio a finire in manette sono il padre e il fratello minore. Secondo quanto riporta Bloomberg, che cita testimoni della scena, l’arresto del padre sarebbe avvenuto a Tripoli, in Libia. Ramadan Abedi è stato portato via assieme ad un’altra persona non identificata. Ora è caccia all’artificiere che avrebbe fabbricato la bomba con la quale il 23enne Salman si è fatto esplodere compiendo il massacro.
L’attentatore della Manchester Arena è stato identificato come Salman Abedi, 23enne britannico di origini libiche già noto alle autorità. Mentre il pubblico composto soprattutto di teenager lasciava l’Arena, impianto da 21mila posti, il giovane ha azionato l’ordigno tra la folla che usciva: 22 i morti – fra cui anche bambini come la piccola Saffie, 8 anni – 59 i feriti, tra questi almeno 12 sono bambini sotto i 16 anni, e sono gravi. Il numero dei morti include lo stesso attentatore, è “morto sulla scena” ha detto il capo della polizia. “Ha agito da solo – ha spiegato la polizia di Manchester -. Riteniamo fosse in possesso di un ordigno improvvisato, che ha azionato causando questa atrocità”.
Tre persone sono state arrestate: potrebbe esserci anche il fratello di Abedi. La polizia ha fermato un uomo a Whalley Range, nell’area metropolitana della città, e una seconda persona a Fallowfield, quartiere a circa quattro chilometri dal centro di Manchester. Qui gli agenti hanno causato un’esplosione controllata. Poche ore prima era stato arrestato un 23enne a sud della città. Prima degli arresti, il capo della polizia Hopkins aveva esortato la stampa a non “fare speculazioni sull’identità dell’attentatore o fare circolare nomi. Questa è un’inchiesta complessa e ampia ancora in corso. Perché resta da capire se l’attentatore avesse complici o fosse parte di una rete”.
Downing street, sede della premier britannica Theresa May, si prepara a fronteggiare ulteriori emergenze. “Non possiamo ignorare la possibilità che ci sia un gruppo di individui responsabili dell’attacco di Manchester. Il livello di allerta sarà alzato da ‘grave’ a ‘critico’, il che significa che altri attacchi possono essere imminenti“. La premier ha anche fatto sapere che è possibile che Londra decida di schierare soldati per la sicurezza ad eventi pubblici, come i concerti.
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