Si torna a parlare dell’omicidio di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre del 2010, per il quale è stato condannato in primo grado all’ergastolo Massimo Giuseppe Bossetti. In vista del processo d’Appello che inizierà il 30 giugno 2017, Quarto Grado ha intervistato il cognato del muratore di Mapello, Agostino Comi, fratello di Marita Comi.Il cognato ai microfoni di Rete 4 (come potete ascoltare nel video qui sopra) ha esposto alcuni suoi dubbi riguardanti le fasi relative all’investigazione e al conseguente arresto di Massimo Bossetti: “Negli interrogatori, io spiegavo come conoscevo Massimo ma l’impressione è che loro volessero che dicessi tutt’altro“. Le sue accuse sono forti contro chi ha svolto le indagini: “Con tutti i soldi che hanno speso, qualcuno dovevano pur trovare. Chi me lo dice che non è un suo cugino, un suo parente“, riferendosi agli inquirenti. La prova del Dna, secondo il cognato di Bossetti, non è abbastanza per dimostrare che l’omicidio di Yara Gambirasio è avvenuto per mano del muratore: “Se mi fanno vedere solo quello non ci credo assolutamente che Massimo è il colpevole“.
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