Dopo la notizia del falso profilo di Celeste Ruiz, i genitori di Angela Celentano non si arrendono e continuano a sperare che la figlia sia viva: “Occorre trovare qualcuno che ci possa fare da sponsor per una ricompensa”.
Continuano le ricerche di Angela Celentano, la bambina di Vico Equense scomparsa il 10 agosto del 1996 dal Monte Faito. Dopo la delusione della falsa pista messicana, coltivata per 7 anni, e della foto della finta Celeste Ruiz, trafugata a una psicologa messicana residente in Francia, i genitori della piccola Celentano continuano a sperare nel ritrovamento della figlia. Nel corso dell’ultima puntata di Quarto Grado, andata in onda il 19 maggio 2017, Catello Celentano, padre della bambina scomparsa in gita nel ’96, interviene e rivela che, assieme alla moglie, stanno cercando uno sponsor per dare una ricompensa a chiunque possa aiutarli a svelare cosa è successo alla piccola Angela Celentano e capire dove si trovi ora la “bambina”, scomparsa all’età di 3 anni.
Dopo la delusione del test Dna, svolto alla donna della foto nota come Celeste Ruiz, trafugata alla psicologa messicana Brissa, Catello e Maria Celentano non si arrendono. Ai microfoni di Quarto Grado l’uomo ha raccontato la forte delusione accusata dopo il ritrovamento della donna e l’esito negativo del test del Dna: “Si spegne una pista che abbiamo coltivato per 7 anni: poteva essere quella giusta. Ma io e Maria ci diciamo sempre ‘Non è questa… sarà la prossima’. La delusione è stata tanta, perché c’era una forte somiglianza con Angela“. Catello Celentano non si arrende e fa sapere attraverso la trasmissione di Rete 4: “Speriamo che le indagini continuino. Bisogna continuare a cercare Angela. Diffondere il sito (www.angelacelentano.com), perché lì ci sono tutti i ricordi dei primi 3 anni di Angela. Ci sono le foto, i giocattoli e le canzoni”.
Durante lo sfogo a Quarto Grado, il padre di Angela Celentano in merito a una possibile taglia in Italia, come è stato fatto in Messico, rivela: “Dobbiamo trovare qualcuno che ci possa fare da sponsor per una ricompensa a chiunque ci possa dare notizie certe, vere. Stiamo lavorando per questo”.
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