“Alla Russia passo le informazioni che voglio…”. Bufera su Donald Trump

Nell’arco di poche ore due scoop giornalistici, uno del Washington Post e l’altro del New York Times, svelano le preoccupazioni di Donald Trump per il Russiagate, la probabile ragione del licenziamento in tronco del capo del FBI, il passaggio di informazioni di intelligence riservate ai russi da parte di Trump stesso…E il presidente è di nuovo nella bufera politica

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, chiese a febbraio 2017 all’ex direttore dell’Fbi, James Comey, licenziato una settimana fa, di fermare l’inchiesta sui legami tra la Russia e uomini vicini al presidente, come l’ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Michael Flynn, rimosso proprio per i suoi legami con Mosca. Lo rivela il New York Times, che cita un appunto scritto dallo stesso Comey subito dopo l’incontro alla Casa Bianca. “Spero che tu possa lasciar perdere” l’inchiesta, avrebbe detto Trump a Comey.

Il Russiagate sta scuotendo l’amministrazione Trump da tempo. Ma la Casa Bianca nega tutto: mai chiesto a Comey di fermare le indagini. Come già era avvenuto il 16 maggio, in merito alle rivelazioni del Washington Post sulle informazioni classificate passate al ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, anche questa volta la Casa Bianca smentisce, negando che il presidente Donald Trump abbia chiesto all’ex capo dell’Fbi, James Comey, licenziato in tronco lo scorso 9 maggio, di fermare l’indagine sul suo ex consigliere per la sicurezza nazionale, Michael Flynn.

Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov (a sinistra) con Trump alla Casa Bianca

Sul fronte del primo caso – Trump che avrebbe svelato di proposito al ministro degli Esteri russo informazioni riservate di intelligence – resta l’imbarazzo per una vicenda che rischia di compromettere la fiducia degli apparati di intelligence dei paesi alleati degli Stati Uniti. “Come presidente volevo condividere con la Russia fatti riguardanti il terrorismo e la sicurezza sui voli di linea, cosa che io ho assolutamente il diritto di fare“, ha replicato Trump allo scoop del Washington Post.

Di fatto confermando di aver messo a disposizione, durante quello che definisce “un incontro ufficialmente previsto alla Casa Bianca”, dei suoi interlocutori russi delle informazioni di intelligence. Nel suo messaggio, che Trump come suo costume affida a tweet mattutini, il presidente spiega anche che a spingerlo sono state “ragioni umanitarie”, senza fornire ulteriori spiegazioni. “Oltre al fatto – conclude il secondo tweet – che voglio che la Russia rafforzi in modo consistente la lotta al terrorismo e lo Stato Islamico”. Il Russiagate appare tutt’altro che al termine per Trump. E gli molti americani cominciano a essere preoccupati.

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James Comey, il direttore del FBI licenziato in tronco da Trump

Photo credits: Twitter, Facebook

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