Edouard Philippe, sindaco di Le Havre, esponente della destra neogollista moderata dei Republicains, è stato nominato primo ministro dal capo dello stato Emmanuel Macron. Ha 7 anni più di lui. Ma sempre meno di 50
DA UN PREMIER DI SINISTRA A UNO DI DESTRA
“Sono un uomo di destra e tuttavia tutto il mio impegno è ispirato dall’interesse generale”, ha detto il neo primo ministro Edouard Philippe, nel breve discorso di ringraziamento e commiato al suo predecessore, Bernard Cazeneuve. “Lei è di sinistra, io sono di destra, questo non la sorprenderà – ha detto Philippe rivolto a Cazeneuve – e tuttavia entrambi abbiamo stima per l’altro. E sappiamo che l’interesse generale deve guidare tutto l’impegno dei politici, dei rappresentanti dello Stato e dei nostri concittadini”.
BIOGRAFIA DEL NUOVO PRIMO MINISTRO
Nato a Rouen, capoluogo della Normandia, nel 1970, figlio di insegnanti, Edouard Philippe si è laureato in Scienze Politiche e ha frequentato l’Ena, la scuola della pubblica amministrazione francese, dal 1995 al 1997, dalla quale è uscito lo stesso presidente della Repubblica, Emmanuel Macron. Il suo debutto in politica è al fianco di Michel Rocard, primo ministro socialista di François Mitterand. L’impegno di Philippe dunque nasce nella sinistra moderata, con una svolta a destra, nell’Ump, dopo che Rocard fu allontanato dalla guida del Ps. In seguito Philippe ha lavorato fianco a fianco di Alain Juppè, negli anni della nascita dell’Ump, il partito neogollista fondato nel 2002, poi trasformatosi in “Les Republicains” (2015). Dal 2010 Philippe è sindaco di Le Havre (la città più importante della Normandia dopo Rouen), oltre a essere deputato, rappresentante della circoscrizione normanna della Seine-Maritime.
MERKEL: “CON MACRON LAVOREREMO INSIEME”
“Faremo tutto il possibile per sviluppare nuove iniziative con Macron“, è invece la perentoria dichiarazione della cancelliera della Germania, Angela Merkel, fatta incontrando la stampa per commentare le elezioni di ieri 14 maggio in Nord Reno-Westfalia, stravinte dalla Cdu della cancelliera. Merkel ha sottolineato che in Francia c’è la speranza che vi siano nuovi posti di lavoro, e ha detto di voler aspettare di sentire dal nuovo presidente quali siano le sue priorità. “Il futuro della Germania è in Europa. Alla Germania può andar bene, solo se l’Europa sta bene”, ha ribadito, e la cooperazione franco-tedesca “è costitutiva per l’Europa”.
“IL MONDO HA BISOGNO DELLA FRANCIA”
E a Parigi è cominciata ufficialmente l’era di Emmanuel Macron. Francois Hollande è uscito con un applauso dall’Eliseo, il presidente più giovane della storia di Francia si è insediato. Macron ha sollevato entusiasmo subito dopo il lungo raccoglimento sotto la pioggia all’Arco di Trionfo, davanti al memoriale del milite ignoto. Ha infranto il protocollo, ha lasciato in attesa la sua nuova decappotabile presidenziale e si è avvicinato alle transenne, fra i volti preoccupatissimi delle sue guardie del corpo. Ha stretto mani, si è concesso per infiniti selfie. “Il mondo e l’Europa hanno bisogno più che mai della Francia, di una Francia forte”, ha detto Macron.
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