Ferrari, l’annuncio: “Ecco quando arriverà la nuova hypercar”

La nuova hypercar Ferrari, erede della prima ibrida prodotta a Maranello cioè LaFerrari, sarà rivelata al pubblico nei prossimi 3/5 anni. Questa è la previsione di Michael Leiters, di recente nominato nuovo capo dello sviluppo tecnologico del ‘Cavallino’: “Vogliamo costruire qualcosa di diverso. Non sarà un’auto stradale con un motore da Formula 1. La roadmap finirà in circa 6 mesi. Quindi ipotizzo che tra i tre ed i cinque anni dovrebbe arrivare la nuova hypercar”.

Bisognerà attendere tra i tre ed i cinque anni per veder nascere la nuova hypercar Ferrari, cioè il modello erede della prima automobile ibrida prodotta a Maranello (LaFerrari). A darne l’annuncio è stato Michael Leiters, da poco nuovo capo dello sviluppo tecnologico della casa automobilistica italiana, al magazine inglese Autocar: “Vogliamo costruire qualcosa di diverso. Non sarà un’auto stradale con un motore da Formula 1. La roadmap finirà in circa 6 mesi. Quindi ipotizzo che tra i tre ed i cinque anni dovrebbe arrivare la nuova hypercar. Parte del piano strategico è assicurare che la tecnologia impiegata nella nuova hypercar possa essere usata a cascata anche sul resto della gamma”.

L’intenzione della Ferrari è quella di ricreare una dinamica di guida come quella di una monoposto da competizione, senza trascurare la necessità di progettare una meccanica in grado di soddisfare i requisiti sulle emissioni inquinanti richiesti nel prossimo futuro nonché l’esigenza di rendere la vettura affidabile per la fruizione quotidiana.

Il modello hypercar rappresenta la massima espressione tecnologica applicata a un prodotto stradale e ha garantito storicamente un’alta redditività. LaFerrari e la relativa versione spider, la ‘Aperta‘, con una produzione complessiva limitata a circa 700 esemplari, avevano ad esempio un prezzo di vendita compreso fra 1,2 e 1,9 milioni di euro. La clientela per la vendita degli esemplari di hypercar Ferrari è rigorosamente selezionata, spesso con vincoli sulla rivendita per evitare episodi speculativi.

Photo credits: Twitter

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