La sfida della chirurgia, l’estetica come frontiera delle cure mediche di oggi. Professione, passioni e letture del professor Basoccu, “demiurgo” e “confessore” di molti personaggi dello spettacolo che a lui si rivolgono perché intervenga sul loro corpo al fine di renderlo più armonioso
Eh sì, lui le ha viste tutte. Dive e divi dello spettacolo che gli chiedono interventi irrinunciabili di chirurgia plastica, le dame dei salotti buoni in cerca del “ritocchino”, ragazze e ragazzi che, a volte giovanissimi, vorrebbero essere da lui operati ma vanno rimandati a casa per eccesso di narcisismo. Specchio specchio delle mie brame. Ma il professor Giulio Basoccu non si scompone. Sornione dal sorriso aperto, sempre di buon umore, professionista di lungo corso e grande fama, vanta migliaia di interventi e la fiducia di molte personalità politiche e pubbliche. Oltre a tante apparizioni televisive sui principali canali nazionali. E alla sua rubrica Punto Basoccu che Velvet Mag ospita online.
Ma non è solo un celebre chirurgo plastico ed estetico. A suo modo Basoccu è un confessore dei personaggi del mondo dello spettacolo. Un demiurgo nel suo campo, come recita il titolo di un libro che ha pubblicato nel 2014 con Mondadori, Demiurgo plastico. Diario semiserio di un chirurgo estetico. In quel testo il professor Basoccu racconta di esperienze e paradossi, compone ritratti ironici dei clienti tipo, dispensa consigli appassionati sul tema della chirurgia estetica. Quando lo contattiamo al telefono per chiedergli del suo libro preferito ha la signorilità di non citare il suo. Vi sembra poco?
Ci parla invece di un’opera bestseller, una sorta di manuale del buon chirurgo, la piccola Bibbia di Basoccu: “Il libro che amo particolarmente in questo periodo è Primo non nuocere di Henry Marsh – ci spiega il professore – un’opera che mi aiuta nella riflessione sulla mia professione medica per continuare a mettere me stesso in discussione: sto lavorando al meglio per il paziente? Compio interventi pensando troppo all’atto meccanico della chirurgia o tengo in considerazione fino in fondo chi ho davanti e opero per lui, per lei?”.
“Sa qual è una cinica battuta che si dice a volte in sala operatoria?” Prego, professore. “‘L’intervento è andato bene, il paziente è morto’. E questo la dice lunga su come spesso alcuni si pongono di fronte all’intervento operatorio…”. Henry Marsh, celebre chirurgo inglese, ha narrato in Primo non nuocere quarant’anni di battaglie combattute al fianco dei pazienti, fatte di vittorie e sconfitte, ma sempre sotto il segno del confronto quotidiano con i momenti di maggiore fragilità dell’essere umano: la scoperta della malattia e la speranza di una cura, fino alla presa di decisioni cruciali per la vita. Una stella polare da seguire. Buon lavoro, professor Basoccu.
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Photo credits: Ufficio Stampa, Twitter, Facebook
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