Un volto ignoto e più intimo di Donald Trump presidente degli Stati Uniti. È il ritratto che del tycoon, diventato l’uomo politico più potente del mondo, emerge da un’intervista all’agenzia di stampa Reuters
Sono passati i primi cento giorni della nuova amministrazione americana e il presidente fa il punto con i suoi intervistatori. Parla del sempre più grave pericolo di una guerra con la Corea del Nord. Ma poi si lascia andare a “confessioni” più personali.
“Amavo la mia vita precedente – ha spiegato il tycoon all’agenzia di stampa – avevo così tante cose da fare, ma attualmente ho più lavoro che nella mia vita precedente, pensavo fosse più facile”. “Mi manca la mia vecchia vita – ha poi aggiunto – mi piace lavorare, ma effettivamente ora il lavoro è di più“. Trump ha ammesso di sentire anche la mancanza della privacy di cui poteva godere da “semplice” cittadino, per quanto ricco e celebre.
“Anche nella mia vita precedente avevo poca privacy – ha spiegato – perché come sapete sono stato famoso a lungo, ma davvero quella attuale è molta meno privacy di quanta ne abbia mai avuta. È qualcosa di davvero incredibile. Allo stesso tempo sei dentro al tuo stesso bozzolo perché c’è una tale quantità di protezione che davvero non puoi andare da nessuna parte”. Questo significa rinunciare anche alla possibilità di mettersi al volante di un’auto, una cosa che al presidente è sempre piaciuta molto. “Amo guidare – ha detto – ma ora non posso più farlo”.
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