Si celebra sotto il segno della divisione il 72° anniversario della liberazione dal nazifascismo (25 aprile 1945). Per la prima volta a Roma ci sono due cortei separati invece di uno solo
Ogni anno il 25 Aprile è una festa segnata da forti polemiche. Ma quest’anno la situazione è grave perché fanno più rumore le divisioni interne agli eredi stessi della Resistenza. Il caso più clamoroso è quello di Roma, dove per la prima volta le manifestazioni del 25 Aprile si sdoppiano. Nella Capitale, infatti, si svolgono due distinti cortei, uno dell’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia, e l’altro della Brigata ebraica, contraria alla presenza delle organizzazioni palestinesi alla sfilata dei partigiani.
Nei giorni scorsi Orfini, il presidente del Partito democratico, erede della tradizione resistenziale comunista, socialista e cattolica, aveva ribadito che il corteo dell’Anpi di Roma era “divisivo” e che, come avviene da anni, il Pd non avrebbe partecipato. A Milano, invece, oggi c’è un corteo unico e il divieto di parate fasciste nella zona del cimitero dove sono sepolti i repubblichini, cioè i militari della Repubblica sociale di Salò, dove Mussolini radunò i suoi a seguito della caduta del regime nel 1943.
Le celebrazioni istituzionali si sono svolte all’Altare della Patria a Roma, presenti il premier Paolo Gentiloni assieme alle più alte cariche dello Stato, come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Gentiloni è poi andato al mausoleo delle Fosse Ardeatine per la deposizione di una corona d’alloro del Governo. Mattarella, dopo la deposizione di una corona d’alloro sull’Altare della Patria, si è recato a Carpi, in provincia di Modena.
Il presidente del Senato Pietro Grasso è a Milano e a Bologna c’è la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha chiesto a Mark Zuckerberg di cancellare una volta per tutte da Facebook le “pagine della vergogna che inneggiano al fascismo”. Dopo aver affermato ieri a Radio Capital che bisogna ringraziare e chiedere scusa agli eredi della Brigrata ebraica messi all’angolo, oggi Matteo Renzi invita all’unità su Facebook: “Vorrei augurare a tutti e ciascuno un buon 25 Aprile. Senza polemiche, senza odio, senza meschinità”.
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