Cronaca

Biotestamento, il paziente potrà staccare la spina

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Biotestamento, il 19 aprile alla Camera si è votato per la proposta di legge che regola il consenso informato per porre fine alla propria vita. 

Dal 19 aprile al paziente è riconosciuto il diritto di abbandono delle terapie. Questo è quanto prevede l’emendamento del disegno di legge sul biotestamento che è passato alla Camera e come nelle sedute precedenti il Governo ha deciso di rimanere neutrale e di rimettersi alle decisioni prese in Aula a Montecitorio. Tante le novità approvate in larga maggioranza alla Camera sugli emendamenti che vanno a creare il testo sul biotestamento.

È stato soppresso il comma 6 dell’articolo 1 che recitava: “Il rifiuto del trattamento sanitario indicato dal medico o la rinuncia al medesimo non possono comportare l’abbandono terapeutico. Sono quindi sempre assicurati il coinvolgimento del medico di famiglia e l’erogazione delle cure palliative”, con ben 326 voti a favore da parte del Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico e Progressista, i voti contrari sono stati 21 e sono da parte di Forza Italia e Alternativa Popolare e solo due sono stati gli astenuti.

Tre sono gli emendamenti importanti che sono stati approvati alla Camera e che il 20 aprile saranno materia di discussione per l’approvazione in Senato. Il primo punto riguarda il paziente che da ora può rifiutare l’accanimento terapeutico e può scegliere di morire, ma gli “Sono sempre assicurati il coinvolgimento del medico di famiglia e l’erogazione delle cure palliative”. Il secondo riguarda il comma 7 dell’articolo 1 che dà la possibilità al medico curante di riservarsi la scelta di essere obiettore di coscienza e di rifiutarsi di staccare la spina senza essere perseguito dalla legge in ambito civile e penale. Il terzo emendamento discusso in Aula riguarda la regolamentazione dell’applicazione delle norme del biotestamento delle cliniche private cattoliche e quelle convenzionate con il sistema nazionale, le quali non potranno chiedere alle Regioni di essere esonerate dal nuovo disegno di legge.

 

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