Uccisi con i gas in Siria, gli Usa: “Intercettazioni inchiodano Assad”

L’intelligence americana avrebbe intercettato comunicazioni militari della Siria che proverebbero il coinvolgimento delle forze di Assad nell’attacco con le armi chimiche ai civili ribelli. Non è chiaro però il ruolo dei russi

Militari e intelligence Usa hanno intercettato comunicazioni di militari siriani ed esperti circa la preparazione per l’attacco con armi chimiche compiuto a Idlib, provincia nordoccidentale della Siria, tra Aleppo e Homs, la scorsa settimana. Lo ha riferito una fonte ufficiale americana alla Cnn, secondo quanto scrive il sito web dell’Ansa. Le intercettazioni erano divenute poi parte del materiale di intelligence visionato nelle ore successive allo stesso attacco, allo scopo di stabilirne la responsabilità.

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La medesima fonte ha sottolineato che gli Usa non erano al corrente in anticipo del raid delle forze militari di Assad. Gli Stati Uniti raccolgono in continuazione vaste quantità di comunicazioni intercettate in zone come Siria e Iraq, materiale che spesso non viene analizzato se non in caso di un particolare evento che richiede la ricerca di analisti di relative informazioni di intelligence. Secondo la Cnn non è emerso fino ad ora materiale intercettato a conferma di comunicazioni sull’attacco a Idlib da parte di militari o 007 russi. Secondo la fonte è probabile che i russi siano più attenti nell’evitare che le loro comunicazioni vengano intercettate.

QUAL È IL RUOLO DELLA RUSSIA?

Il presidente Donald Trump ha definito “possibile”, anche se improbabile, che la Russia sapesse in anticipo dell’attacco, scrive sul Giornale Raffaello Binelli. Gli 007 americani non hanno tuttavia individuato alcuna prova diretta sul coinvolgimento di Mosca. Sia la Russia che il regime di Damasco hanno respinto ogni addebito. “Mi piacerebbe pensare che loro (i russi, ndr) non sapessero ma certamente avrebbero potuto”, ha detto Trump, durante una conferenza stampa alla Casa Bianca mercoledì 12 aprile. “Sappiamo che hanno esperienza e sospettiamo che abbiano aiutato”, aveva detto un ufficiale del Pentagono durante un briefing con i cronisti venerdì scorso. Per il momento, l’unico indizio in questa direzione è rappresentato da un drone russo volato sopra l’ospedale dove sono state trasportate le vittime dell’attacco con il gas a Khan Sheikhun.

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Photo credits: Twitter. Nella foto in alto un soccorritore dei White Helmets, l’organizzazione di volontari che aiuta le vittime dei bombardamenti in Siria, a Idlib (foto Twitter @whitehelmets_sy)

 

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