L’attacco degli Stati Uniti d’America contro la Siria è ‘un atto di aggressione intollerabile’ che ‘prova più di un milione di volte’ quanto sia giusto che la Corea del Nord continui il proprio programma nucleare. I media locali hanno citato un portavoce del Ministero degli Esteri. Si tratta della prima reazione che arriva da Pyongyang al raid contro il regime siriano ordinato dal presidente USA Donald Trump. Fonti militari statunitensi, intanto, confermano l’indiscrezione già trapelata, secondo cui starebbe per scattare un riposizionamento di navi militari americane nel Pacifico, col gruppo navale a propulsione nucleare della portaerei Carl Vinson (che nel Mar Cinese Meridionale avrebbe dovuto far rotta verso l’Australia) dirottato verso la penisola coreana.
Rapporti sempre più tesi tra Stati Uniti d’America e Corea del Nord. Sui media nordcoreani è arrivata la prima reazione da Pyongyang al raid contro il regime siriano ordinato dal Presidente USA Donald Trump. L’attacco degli Stati Uniti d’America contro la Siria è “un atto di aggressione intollerabile” che “prova più di un milione di volte” quanto sia giusto che la Corea del Nord continui il proprio programma nucleare.
L’agenzia di stato ‘KCNA’ ha citato un portavoce del Ministero degli Esteri: “Atteggiandosi arrogantemente a superpotenza, gli Stati Uniti hanno solo scelto di colpire Paesi senza armi nucleari e l’amministrazione Trump non fa eccezione alcuna. L’attacco siriano ci ricorda con durezza che solo la nostra potenza militare ci proteggerà da un’aggressione imperialista e pertanto rafforzeremo le forze di autodifesa per far fronte agli ancora più intensi atti di aggressione statunitensi”. La Corea del Nord, già dall’ottobre 2006, ha effettuato cinque test di esplosioni di ordigni atomici (due solo nello scorso anno). Stando alle immagini satellitari raccolte dagli americani, si ipotizza inoltre che sia in preparazione un sesto, in palese violazione delle sanzioni ONU.
Nel frattempo, fonti militari USA confermano un’indiscrezione già trapelata, secondo cui starebbe per scattare un riposizionamento di navi militari americane nel Pacifico, col gruppo navale a propulsione nucleare della portaerei Carl Vinson (che nel Mar Cinese Meridionale avrebbe dovuto far rotta verso l’Australia) dirottato invece verso la penisola coreana. In mattinata, Trump ha avuto una telefonata di circa 20 minuti con Hwang Kyo-Ahn, premier e presidente reggente della Corea del Sud, dove si è discusso “in profondità il grave problema del nucleare nordcoreano”.
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