Omicidio Emanuele Morganti: sotto torchio Castagnacci padre, caccia a Michel Fortuna

Continuano le indagini sul terribile omicidio di Emanuele Morganti, aggredito brutalmente ad Alatri, in provincia di Frosinone. Sotto torchio in Procura Franco Castagnacci, indagato per omicidio. Irreperibile Michel Fortuna, anche lui indagato per l’uccisione di Emanuele.

Il procuratore De Falco ha ascoltato nella giornata di ieri, 8 aprile 2017, Franco Castagnacci, padre di Mario (già in carcere a Regina Coeli). Come riportato dal giornale locale Ciociaria Oggi, quelle di Castagnacci padre sono state dichiarazioni spontanee, rese dall’indagato al fine di dare il proprio contributo alla ricostruzione della drammatica sera in cui Emanuele Morganti è stato brutalmente picchiato da un branco di persone ad Alatri, nella notte tra il 24 e il 25 marzo. Spetterà ai magistrati verificarne l’attendibilità e confrontare quanto rilasciato con le altre testimonianze per chiarire meglio il quadro della situazione e le singole responsabilità, sia degli otto indagati per omicidio volontario sia di eventuali altre persone non ancora direttamente coinvolte nell’inchiesta. Assistito dall’avvocato Marilena Colagiacomo, Franco Castagnacci ha sostenuto che né lui né il figlio sono direttamente coinvolti nella morte di Emanuele. Castagnacci ha confermato che la sera del pestaggio era presente sulla scena del crimine ma che non ha avuto ruolo nella morte del giovane e che anzi, secondo le sue dichiarazioni, avrebbe cercato di difenderlo insieme al figlio Mario dal branco che lo aggrediva.

Nella prima ordinanza del Gip, quella dell’arresto dei due fratellastri Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, Michael Fortuna è stato identificato da due testimoni come appartenente a quel gruppo di persone che ha picchiato Emanuele. Attualmente anche Fortuna è iscritto nel registro degli indagati per l’omicidio del giovane ragazzo. L’uomo, secondo quanto riporta il quotidiano locale Ciociaria Oggi, risulterebbe ancora irreperibile: la sua non sembra una fuga, piuttosto un tentativo di abbandonare la Ciociaria fin quando le acque non si fossero calmate. Intanto, Michel Fortuna ha affidato la sua difesa all’avvocato Giosuè Naso, il legale che difende Massimo Carminati nel processo Mafia Capitale.

Nella mattinata del 7 aprile gli uomini del Ris di Roma hanno effettuato un sopralluogo presso la scena del crimine concentrandosi sul Miro Music Club, il locale dove ha avuto inizio la tragedia. Sono stati svolti ulteriori accertamenti sulla Skoda blu, l’auto contro la quale Emanuele ha sbattuto violentemente la testa, fino a perdere i sensi. Sul posto, oltre agli uomini del Ris, è tornato anche il procuratore che ha voluto supervisionare i rilievi. L’esito degli accertamenti potrebbe allargare il numero degli indagati, al momento 8, stando alle molte testimonianze in cui si riferiva di venti persone coinvolte. Allo stesso modo si potrebbe arrivare ad individuare la ragazza che, secondo alcuni testimoni, avrebbe sputato sul corpo ormai privo di vita di Emanuele.

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