“Sì l’ho uccisa io, e vi dico dove è il corpo…”. Così un giovane di 20 anni appena, Alessio Alamia, avrebbe confessato il femminicidio della sua fidanzata, Janira D’Amato di 21 anni, a Pietra Ligure (Savona). Ma perché massacrarla a coltellate? Dietro il gesto folle l’ombra di una gelosia patologica
AGGIORNAMENTO ORE 14:08 – Il ragazzo, Alessio Alamia Burastero, ha detto ai carabinieri – secondo quanto riporta il sito dell’Ansa – che, all’origine del delitto c’era la decisione della ragazza di lasciarlo: è accusato di omicidio volontario ed è detenuto a Imperia. La ragazza aveva deciso di chiudere con quel ragazzo divenuto geloso due settimane fa. La relazione tra i due sarebbe diventata difficile dopo la scelta della giovane di trasferirsi ad Arenzano (Genova) per frequentare l’accademia di Costa Crociere. I no del ragazzo a questa scelta hanno portato la giovane a chiudere la storia. La ragazza è stata colpita con vari fendenti nella parte alta del corpo: la coltellata mortale alla gola.
Il suo cadavere è stato trovato sul pavimento del salotto di un appartamento in piazzetta Morelli a Pietra Ligure (Savona). Lei era una ragazza giovanissima, 21 anni, si chiamava Janira D’Amato. È stata brutalmente accoltellata più volte, a quanto sembra. Ancora un caso di femminicidio, dunque, scoperto nella serata di ieri 7 aprile, attorno alle 22. Come riporta il sito web del SecoloXIX, Janira era una giovane appassionata di auto e manga giapponesi. Aveva studiato all’Istituto Alberghiero di Finale Ligure ed era allieva dell’Accademia di Costa Crociere.
IL MOVENTE NELLA GELOSIA?
I carabinieri hanno fermato il fidanzato della giovane: Alessio Alamia di 20 anni. Secondo quanto scrive il sito web dell’Ansa il ragazzo si è costituito dopo essersi confidato con uno zio, che abita a Loano, il quale lo avrebbe convinto a farsi avanti in caserma, assumendosi le sue responsabilità. L’omicidio sarebbe avvenuto nel pomeriggio di venerdì 7 aprile. La confessione dell’omicidio ha consentito di ritrovare subito il cadavere della sua fidanzata. I carabinieri stanno comunque cercando conferme alle dichiarazioni del ragazzo, ora in stato di fermo, per ricostruire la dinamica dell’omicidio di Janira e per comprendere soprattutto il movente. Secondo le prime ipotesi degli investigatori, dietro il gesto folle del giovane potrebbe esserci l’ombra di una gelosia corrosiva, patologica.
IL RACCONTO DEGLI AMICI, I POST SU FACEBOOK
Una versione che sarebbe stata confermata anche da alcuni amici della coppia, i quali avrebbero raccontato che all’origine del femminicidio potrebbe esserci proprio la gelosia. Sulla sua pagina Facebook Alessio qualche giorno fa aveva scritto: “La gelosia nasce quando a quella persona tieni veramente”. Ma anche Janira aveva scritto post non dissimili, secondo quanto riporta IlSecoloXIX, tipo “Lui è mio non guardatelo, non mettete mi piace alle sue foto”. Da notare però che sul suo profilo Facebook Janira D’Amato alla voce sul suo stato sentimentale scriveva “single”. Si tratta soltanto di indizi. Che però passano al vaglio dei carabinieri perché spesso ciò che scriviamo su Facebook dice molto delle nostre personalità e dei nostri problemi.
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