Addio a Giovanni Sartori, il politologo che fustigava i leader dei partiti

A quasi 93 anni se n’è andato uno dei padri della scienza della politica a livello mondiale. I suoi testi sono pietre miliari. Inventò i termini Mattarellum e Porcellum per contraddistinguere le leggi elettorali. E da caustico fiorentino non esitò a bollare di “imbroglioni” sia Berlusconi che Renzi

È morto Giovanni Sartori: il politologo e intellettuale fiorentino, in precarie condizioni di salute, è deceduto il 3 aprile ma la notizia è stata resa nota martedì 4 aprile. Avrebbe compiuto 93 anni il prossimo mese di maggio. Fu ”autore di libri sulla democrazia tradotti nel mondo, ma anche un polemista caustico. E dalle colonne del Corriere della Sera lanciò i termini Mattarellum e Porcellum”, come scrive il sito del Corriere della sera, quotidiano per cui era editorialista. Era nato a Firenze e il 13 maggio del 1924.

DOCENTE A FIRENZE E IN AMERICA

Come ricorda Antonio Carioti sul Corriere online, Sartori, che era stato preside e a lungo docente di Scienza della Politica alla prestigiosa facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze, aveva insegnato anche nelle più importanti università americane e i suoi libri erano tradotti in tutto il mondo: a lui si deve tra l’altro la più convincente descrizione teorica del sistema politico italiano.

LE SUE OPERE MAGGIORI

In particolare sono considerati di straordinaria importanza ancora oggi, sottolinea giustamente ancora Carioti, i lavori scientifici di Giovanni Sartori sui regimi democratici, a partire dal classico Democrazia e definizioni (il Mulino, 1957), e sui sistemi di partito, come il fondamentale Parties and Party Systems (Cambridge University Press, 1976). Aveva poi applicato i suoi criteri di analisi alla situazione del nostro Paese in una serie di saggi, raccolti nel volume Teoria dei partiti e caso italiano (SugarCo, 1982). Una delle sue opere maggiori resta ancora Homo Videns (1997), in cui raccolse le sue teorie sulla “videocrazia”, tema sul quale aveva tenuto lezioni agli studenti, anche della Cesare Alfieri: l’era moderna in cui le immagini dominano l’essere umano e mutano il suo modo di costruire il pensiero.

CAUSTICO CON I POLITICI

Tuttavia Giovanni Sartori, liberale, anticomunista e anticlericale, non è stato soltanto uno dei massimi scienziati della politica a livello internazionale. È stato, da fiorentino verace, un fustigatore di politici di tutti i partiti, quando li ha giudicati incapaci di comprendere l’importanza delle riforme e soprattutto di comprendere l’importanza del merito delle innovazioni di “ingegneria istituzionale”, specie in relazione alle sempre tormentatissime leggi elettorali italiane.

SFERZATE A BERLUSCONI E RENZI

Non ha mai guardato in faccia a nessuno e come ha polemizzato con Berlusconi, così ha fatto, anche molto duramente sul piano umano, con Matteo Renzi. Caustica la definizione che di entrambi ha dato in una memorabile intervista televisiva su La7 lo scorso anno: “Berlusconi è un imbroglione morbido, Renzi un imbroglione aggressivo“.

UN GRANDE PENSATORE

Chi scrive ha avuto la fortuna di seguire da studente l’ultimo corso accademico di Giovanni Sartori, nei primi anni ’90, alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Il suo era un’eloquio semplice, chiaro, diretto, che nulla concedeva alla retorica, ma tutto concentrato sull’argomentazione scientifica, sul ragionamento teso a provare le tesi esposte. E che riusciva a spiegare concetti complessi in maniera potenzialmente comprensibile anche a un bambino. È la cifra dei grandi del pensiero. Addio, professore.

Addio a Giovanni Sartori, il politologo che fustigava i leader dei partiti

Photo credits: Twitter

 

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