Nella metropoli russa un giovane si è fatto esplodere all’interno di un vagone della metropolitana, e un altro ordigno è stato ritrovato ancora inesploso. Almeno 14 i morti e decine i feriti, tra cui anche bambini. La polizia dà la caccia a un 22enne kirghizo
Ore 20:07 – Gli investigatori russi hanno confermato che è un kamikaze kirghiso il responsabile dell’attentato terroristico contro la metropolitana di San Pietroburgo. Si tratterebbe di un ragazzo di 22 anni di nazionalità russa ma originario del paese dell’Asia centrale, Akbarjon Djalilov, nato a Osh il primo aprile del 1995.
Martedì 4 aprile, ore 9:51 – Sarebbe originario del Kirghizistan l’uomo che lunedì ha posizionato due ordigni sulla metropolitana di San Pietroburgo. Secondo i servizi segreti della Repubblica dell’Asia centrale si tratta di J. A., 22 anni, nato a Osh, che avrebbe però preso la nazionalità russa. L’ultimo bilancio delle vittime parla di 14 morti e almeno 45 feriti.
Ore 19:13 – È a ora di 10 morti e 47 feriti, di cui 6 in gravi condizioni, il bilancio dell’attentato nella metropolitana. Lo riporta il sito web dell’Ansa. Il numero delle vittime arriva dalla ministra russa della Salute Veronika Skvortsova, secondo cui 39 persone sono ricoverate in ospedale. Secondo la ministra, sette persone sono morte sul posto, una durante il trasporto in ambulanza, e altre due in ospedale. La polizia sta cercando due persone in relazione. “Uno di loro è colui che ha messo l’ordigno esploso nel vagone del treno, l’altro quello che ha lasciato la bomba alla stazione Ploschad Vosstaniya”, ha detto la fonte. Il secondo ordigno è stato disinnescato dagli artificieri. Di attentato terroristico ha parlato anche il premier russo Dmitri Medvedev citato dalla Tass. “I feriti nell’attentato terroristico avranno tutta l’assistenza necessaria”, ha scritto il premier in un post su Facebook: “Le mie condoglianze ai parenti delle vittime, il nostro è un dolore condiviso”.
Ore 17:23 – Sono almeno 9 i morti e oltre 20 feriti. Lo precisa l’antiterrorismo russo citato dalla Tass. La deflagrazione è stata causata da un ordigno artigianale “probabilmente lasciato su un vagone prima della partenza del convoglio”, e quindi non da un terrorista kamikaze. La bomba era stata resa più pericolosa con l’aggiunta di “elementi lesivi”.
Ore 16:07 – La procura generale russa parla di “attentato terroristico“, secondo quanto riporta RainNews24. E sarebbe soltanto una l’esplosione avvenuta – non due come inizialmente si credeva -, che si è verificata fra due fermate, cioè tra Sennaya Ploshchad e Tekhnologichesky Institut. Lo ha chiarito alla Reuters una fonte dei servizi di emergenza russi. Un altro ordigno inesploso è stato scoperto alla fermata della metropolitana di Piazza della rivoluzione.
Ore 15:50 – “Sono all’esame tutte le matrici possibili dell’esplosione, dall’atto terroristico all’incidente all’azione criminale”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin. Delle esplosioni il capo di stato ha discusso con i vertici dell’FSB, i servizi di sicurezza federali. “Le cause non sono chiare, per questo è presto parlarne ora. Sarà l’inchiesta a determinarle”, dice Putin.
Ore 15:24 – Al momento sarebbero una decina i morti e 50 i feriti, tra loro anche alcuni bambini. Almeno una delle esplosioni sarebbe stata provocata da un ordigno esplosivo nascosto in uno dei vagoni. Secondo l’agenzia Interfax l’ordigno contenevano 2-300 grammi di tritolo. Per la televisione Rossia 24 l’ordigno esplosivo conteneva schegge.
Un’esplosione è avvenuta nella metropolitana di San Pietroburgo, in Russia, nel primo poemriggio di lunedì 3 aprile. Una nota dell’agenzia di stampa Tass riportata dalla Reuters parla di “10 morti”. L’emittente Russia Today parla di una fitta coltre di fumo. E su alcune foto pubblicate sui social media si vede un vagone sventrato e corpi sulla banchina.
Un testimone dell’agenzia Reuters ha contato 8 ambulanze nei pressi della stazione della metropolitana Sennaya Ploshchad. Chiuse tre stazioni della metro. Secondo l’agenzia Novosti, sarebbe almeno due le stazioni coinvolte: la fermata metro Sennaya Ploshchad e la stazione Sadovaja. Ntv, che cita i social network, parla di numerosi “morti e feriti”.
Lunedì 3 aprile nella capitale degli Zar si trova il presidente russo Vladimir Putin e nel pomeriggio avrebbe dovuto incontrare per colloqui il presidente bielorusso Lukašenko. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha fatto sapere che Putin è stato informato dell’accaduto.
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