Giulio Regeni è morto il 25 gennaio 2016 a Il Cairo e da allora i genitori del giovane ricercatore non hanno mai smesso di combattere per ottenere la verità. Il 3 aprile 2017 sono tornati in Senato per una conferenza stampa dal titolo “Regeni: un omicidio di Stato”.
I coniugi Regeni nella mattinata del 3 aprile 2017 hanno tenuto una conferenza stampa in Senato a Palazzo Madama per non spegnere i riflettori sulla scomparsa del figlio Giulio Regeni. Avvenuta poco più di un anno fa, una morte che fa fatica ad ottenere la verità, durante la conferenza stampa oltre agli appelli di Claudio e Paola Regeni, genitori del giovane ricercatore, hanno parlato per chiedere chiarezza anche il senatore Luigi Mancone e l’ex presidente della nostra Repubblica Giorgio Napolitano che ha voluto sottolineare il lavoro che è stato svolto e che stanno svolgendo le autorità italiane “Si sono fortemente adoperate, col pieno appoggio delle nostre istituzioni democratiche, per poter giungere a una piena ricostruzione dei fatti e ad una conseguente contestazione di responsabilità a quanti, tra rapimento, torture e sevizie ed infine brutale assassinio di Giulio Regeni dovranno essere perseguiti e duramente sanzionati“.
Claudio Regeni, padre del giovane ricercato, ha affermato che “sono stati quattordici mesi surreali e pieni di dolore, che ci hanno obbligato a non abbassare mai la guardia. Per avere verità per Giulio dobbiamo agire, non basta proclamare ‘verità per Giulio’ e poi la bolla si sgonfia”. La madre, Paola Regeni, ha rivolto un appello a Papa Francesco: “Il 28 e 29 aprile il Papa andrà in Egitto per una visita che sarà storica. Noi siamo sicuri, proprio perché lo abbiamo incontrato, un breve e intenso incontro, che non potrà in questo viaggio non ricordarsi di Giulio ed unirsi alla nostra richiesta, una richiesta concreta di verità necessaria per avere la pace“. La visita del Papa Bergoglio è molto prestigiosa poiché parteciperà con il grande Imam Al-Azhar alla Conferenza internazionale sulla pace.
In questi mesi dall’Egitto non c’è mai stato un aiuto concreto nel fare chiarezza sulla morte di Giulio anzi le autorità di competenza egiziane hanno più volte rallentato le indagini bloccando l’arrivo dei fascicoli sul caso che tutt’ora non sono mai stati consegnati agli avvocati della famiglia Regeni. L’ultima richiesta per ricevere i fascicoli risale al 21 dicembre 2016, ma ancora si attende una risposta dalla Procura generale del Cairo.
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