Trump, dazi sui prodotti Ue: nel mirino anche la Vespa!

Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti, dopo aver smantellato le politiche ambientali dell’ex presidente Barack Obama ha deciso di attuare il protezionismo per gli interscambi commerciali. 

Donald Trump voleva cambiare le regole di gioco degli Stati Uniti e lo sta facendo. Nei giorni scorsi si è occupato di eliminare tutto il lavoro svolto dal suo predecessore, Barack Obama, per quanto riguarda l’ambiente. Ora è il turno degli interscambi commerciali con un 100 per cento di dazi in più per l’intera Europa. A riportare questa notizia è il Wall Street Journal, che paragona l’ultimo passo del nuovo presidente a “un elefante che si muove dentro a un negozio di cristalleria”.

Stando alle ipotesi riportate dal quotidiano newyorkese i primi prodotti che potrebbero essere coinvolti in questa nuova tassazione maggiorata sono: la Vespa Piaggio, simbolo della produzione made in Italy internazionale, e Perrier, l’acqua prodotta dalla Nestlé insieme alla San Pellegrino. Non tocca solo ai nostri prodotti, anche al formaggio francese Roquefort sembra aspetterà la stessa sorte. Questa scelta è scaturita dopo le lamentele partite da alcuni produttori Usa, perché l’Ue non ha rispettato gli accordi del 2009, al fine di aprire il proprio mercato ai prodotti statunitensi.

Robert Lighthizer, funzionario del Dipartimento del Commercio, ora dovrà decidere se approvare o meno la maggiorazione sui dazi nei confronti dell’Ue, dopo che il Congresso ha finalmente approvato una legge del 2005 sull’applicazione dei dazi. La legge serve per facilitare l’applicazione punitiva sulla tassazione, ma bisogna aspettare la votazione da parte del Senato per vederla applicata.

I produttori europei e il mondo social appena è uscita la notizia hanno risposto condannando la decisione di Trump. Simone Millozzi, sindaco di Pontedera – sede della fabbrica Piaggio, ha affermato: “Certe soluzioni protezionistiche potrebbero innescare un guerra commerciale al ribasso che avrebbe riflessi negativi sui lavoratori, ma anche sui consumatori”. Su Facebook sono nate immediatamente le polemiche; Luca Colombo, country manager di Facebook Italia, scrive: “Il protezionismo per noi è un mezzo disastro sta nella nostra missione rendere il mondo aperto e connesso, per tanti attori di questo settore e tante piattaforme digitali è un controsenso“.

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