Dal momento in cui era andata a convivere con il suo compagno per lei è iniziato l’incubo. Lui la segregava all’interno della loro abitazione, sbarrando porta e finestre, e la costringeva ad avere rapporti sessuali con uno o più uomini. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri di Partinico.
L’incubo di una donna di 28 anni, affetta da disabilità psichiche, ha trovato la fine grazie al suo coraggio e al sostegno del padre che l’ha accompagnata in caserma per denunciare il convivente. La sua tragica storia, scandita da violenze subite dal momento in cui era andata a convivere con il proprio “amore”, fra il 2010 e il 2016, si è conclusa con l’arresto dell’uomo. L’ha costretta con minacce e violenze a prostituirsi per pagare l’affitto. Un vero horror per la donna che, nell’estate di quasi sette anni fa, aveva pensato di trovare l’amore eterno.
L’uomo, 51enne, quando usciva di casa, segregava la donna chiudendo il portone d’ingresso con un lucchetto esterno e sbarrando le finestre del piano terra inchiodandole all’interno con delle lunghe tavole di legno. La ragazza era costretta ad avere rapporti sessuali con uno o più uomini, secondo gli appuntamenti e le modalità concordate dai “clienti” con compagno della donna, spesso all’interno della loro abitazione ma anche all’interno di autovetture. Se la donna si rifiutava veniva pestata dal suo “aguzzino”. Due le circostanze in cui la ragazza si è recata presso alcune strutture sanitarie della provincia di Palermo per ricevere assistenza: una volta le è stato diagnosticato la frattura del setto nasale, nell’altra, oltre ad un trauma cervicale, le veniva comunicata l’avvenuta interruzione di gravidanza.
Dopo lunghe indagini, il sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia di Palermo, Sirio De Flammineis, ha chiesto e ottenuto dal Gip, Roberto Riggio, l’arresto di un cinquantunenne, di origini marchigiane ma residente nel Palermitano. L’uomo dovrà rispondere di riduzione in schiavitù, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nonché di lesioni nei confronti della donna anche in un periodo in cui era in gravidanza.
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