Senato, dopo le polemiche shock Minzolini si dimette. Ecco perché

Augusto Minzolini di Forza Italia ha presentato nella mattina di martedì 28 marzo al Senato la sua lettera di dimissioni da parlamentare. Che ora dovranno essere accettate o meno dall’Assemblea di Palazzo Madama.

CONDANNATO PER “SPESE PAZZE CON SOLDI PUBBLICI”

Minzolini fu condannato con sentenza passata in giudicato per peculato perché, da direttore del Tg1, aveva speso con le carte di credito della Rai 65 mila euro in un anno e mezzo. Lo scorso 16 marzo era stato “salvato” dall’Aula del Senato, la quale, con una votazione per la quale erano stati determinanti i voti degli “avversari” del Pd, aveva stabilito la non decadenza del senatore forzista dal suo seggio.

COSA PREVEDE LA LEGGE SEVERINO

La legge Severino, infatti, approvata nel 2012, prevede che un parlamentare, deputato o senatore, condannato in via definitiva a una pena superiore ai due anni di carcere, debba lasciare il seggio, salvo il fatto che ciò sia ratificato dall’Aula di appartenenza. Cosa che appunto per Minzolini non è avvenuta. Furibonde le polemiche per il “salvataggio” della “casta”, alimentate anche da una campagna di stampa durissima del Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio.

“SONO SERIO E NON PRENDO LEZIONI…”

“Oggi mi sono dimesso. Sono andato stamattina e ho presentato la lettera. Perché sono una persona seria e non prendo lezioni da altri. La lettera l’ho presentata alla Presidenza del Senato”, ha detto Minzolini a L’aria che tira su La7. Minzolini, che in Aula si era paragonato a Socrate nell’affermare di “essere pronto a bere la cicuta”, aveva annunciato comunque una sua lettera di dimissioni, che poi è stata effettivamente presentata. Ora però la “palla” è di nuovo all’Aula. Anche se è difficile immaginare che “Minzo” venga salvato un’altra volta.

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