Omicidio Lettieri, la telefonata shock del fratello di Fuscaldo

Per motivi di ordine pubblico sono stati secretati gli atti dell’omicidio di Antonella Lettieri. Gli investigatori mirano a chiudere il cerchio evitando i tentativi di depistaggio e possibili azioni eclatanti da parte della popolazione che aveva già tentato di linciare Salvatore Fuscaldo al momento dell’arresto.

Il sostituto procuratore di Crotone, Alfredo Manca, ha deciso di secretare gli atti riguardanti l’omicidio di Antonella Lettieri. Il perché è da ricercare nel coinvolgimento della popolazione di Cirò Marina che già nei giorni scorsi si era radunata davanti alla stazione dei Carabinieri in attesa che qualcosa desse una sterzata definitiva alla vicenda. Un avvenimento che ha sconvolto l’intera comunità. Nei giorni scorsi, quando il presunto assassino, Salvatore Fuscaldo era stato arrestato, la popolazione aveva tentato il linciaggio.

Il fratello dell’indagato è stato visto girare, recentemente, in paese con un’ascia e avrebbe telefonato al commissariato di Lamezia Terme per offrire in forma anonima una testimonianza sul possibile movente e scagionare così Salvatore. La telefonata è stata effettuata però dal suo cellulare privato, il che ha permesso immediatamente agli investigatori di ricostruire il tentativo di depistaggio. I rapporti tra Antonella e Fuscaldo sono ancora poco chiari. Sicuramente erano di estrema vicinanza. Tanto che, secondo le sorelle della vittima, di recente il rapporto dei due si era increspato. La commessa gli avrebbe affidato del denaro da custodire e avrebbe dato ai coniugi una copia delle chiavi.

Salvatore Fuscaldo si presentava tutte le sere al market in cui lavorava Antonella offrendosi di aiutare a sistemare per la chiusura. Caterina, moglie di Fuscaldo, sarebbe apparsa, nella sera incriminata, particolarmente irrigidita e e silenziosa. Le sorelle della vittima hanno sempre avuto un ruolo quasi materno e protettivo che le aveva spinte già da tempo a manifestare le loro rimostranze verso il rapporto di Antonella con bracciante agricolo. Secondo l’avvocato della famiglia, la commessa aveva reagito confidandosi meno con le sorelle, per evitare i loro rimproveri. O forse davvero il rapporto con Fuscaldo era diventato sentimentale e lei non voleva ammettere di avere iniziato una frequentazione con uomo sposato, unito in matrimonio con una sua cara amica. Ipotesi che aspettano riscontri. Tanto il materiale nelle mani del Ris di Messina e di quello di Roma. Ma è soprattutto dal telefono di Antonella che ci si aspetta di fare luce su cosa abbia animato la mano dell’assassino.Elementi e testimonianze sparse che aspettano una cornice definita e definitiva in cui essere collocati. Cosa ha portato l’assassino ad una violenza così efferata, da sfigurare il volto della donna e a spezzarle le falangi mentre lei opponeva le braccia in un disperato tentativo di difesa?

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