Secondo le accuse, il primario del “Pini” di Milano, Norberto Confalonieri, provocava rotture degli arti dei pazienti operati nel pubblico in vista di un intervento privato. E si accordava con multinazionali quali la Johnson&Johnson per agevolare la fornitura di protesi in cambio di utilità come apparizioni in Tv
AGGIORNAMENTO ORE 13:34 – Respinge “in toto le accuse” Norberto Confalonieri. Lo fa sapere il suo difensore, l’avvocato Ivana Anomali, precisando anche che “gli stralci delle intercettazioni sono parziali e fuorvianti in quanto lette al di fuori del contesto“.
“Eh l’ho rotto (…) gli ho fatto la via d’accesso bikini (…) per allenarmi (…) oggi ho fatto una vecchietta per allenarmi no!”. È solo un passaggio, così come riportato dal sito web dell’Ansa, delle scioccanti intercettazioni telefoniche in cui Norberto Confalonieri, direttore della divisione Ortopedia e Traumatologia all’ospedale Gaetano Pini di Milano, parlava di aver “provocato la rottura di un femore a una paziente 78enne, operata” nel pubblico, come si legge nell’ordinanza che lo ha posto ai domiciliari, “a suo dire per ‘allenarsi’ con la tecnica d’accesso anteriore ‘bikini'” in vista di un “intervento privato”.
“PROTESI IN CAMBIO DI FAVORI”
Confalonieri è stato arrestato il 23 marzo e posto ai domiciliari con le accuse di corruzione, turbativa d’asta e lesioni sui pazienti. Secondo i pm Giulia Perrotti, Maria Letizia Mannella ed Eugenio Fusco, il primario del Pini fra il 2012 e il 2015 avrebbe “costantemente asservito la sua funzione agli interessi di società fornitrici di protesi ortopediche“. In cambio avrebbe ricevuto contratti di consulenza occulti e altre utilità materiali, estese anche ai suoi familiari. Altre cinque persone sono state colpite da misure interdittive.
QUELLA VOLTA SU RAI 2…
Secondo il gip di Milano che ha firmato gli arresti, Teresa De Pascale, Norberto Confalonieri avrebbe stretto un “accordo occulto” con i “referenti commerciali” della multinazionale Johnson&Johnson per favorire l’acquisto da parte del “Pini” delle protesi fornite dalla società ricevendo in cambio, tra le altre cose, anche la “pubblicità connessa alla sponsorizzazione” da parte dell’azienda del “servizio di approfondimento sulla chirurgia mini invasiva e computer assistita” andato in onda “su Rai 2 il 16 novembre 2015” nella rubrica Medicina 33. Nell’ordinanza del Gip vengono indicate come “utilità” per il medico anche queste “apparizioni televisive su reti nazionali con significativi ritorni d’immagine ed economici” per lui. Anche nei suoi rapporti con la multinazionale B. Braun il primario avrebbe ricevuto poi “bonifici”, e il pagamento di cene “per 30 invitati” e “due cravatte marca ‘E.Marinella per 2 invitati”.
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