Il bilancio dell’attentato a Westminster del 22 marzo è di 5 vittime, compreso l’assalitore freddato dalla polizia, e oltre 50 feriti. Lievemente ferite una bolognese e una romana. Dopo oltre 24 ore di assoluto riserbo è trapelato il nome dell’assassino. L’attacco è stato rivendicato dall’Isis. Blitz a Birmingham e in altre zone dell’Inghilterra: una decina gli arresti
Ore 17:22 – Scotland Yard ha diffuso una fotografia di Adrian Russell Ajao, alias Khalid Masood, il 52enne attentatore di Londra, padre di tre figli. Rafforzata la presenza di agenti armati in tutto il Regno Unito, 1500 in più di prima.
Ore 15:40 – il capo dell’anti-terrorismo Mark Rowley ha confermato che il nome di nascita dell’attentatore non era Khalid Masood, nome con cui era noto, ma Adrian Russell Ajao. Leslie Rhodes, 75 anni, di Streatham, a sud di Londra è invece il nome della quinta vittima. Il bilancio aggiornato è di oltre 50 feriti: due persone sono ancora in ospedale in condizioni critiche, una delle quali rischia ancora la vita.
24 MARZO, ore 9:00 – Il bilancio delle vittime è salito a 5, con la morte di un 75enne ferito gravemente sul ponte di Westminster. Nella notte la polizia britannica ha compiuto altri due arresti, definiti “importanti” da Scotland Yard: uno nel West Midlands e un altro nel North West.
Ore 18:18 – Si chiama Andreea Cristea e ha 29 anni la ragazza precipitata dal Westminster Bridge e poi recuperata dalle acque del Tamigi. È ricoverata in ospedale in gravi condizioni ed è già stata sottoposta ad un intervento chirurgico. Era arrivata dalla Romania con il fidanzato per una vacanza a Londra.
Ore 16:45 +++ Svelato il nome dell’attentatore: Khalid Masood, 52 anni +++ Lo scrive il sito web dell’Ansa. Era britannico e noto alle forze dell’ordine.
Ore 16:25 – È di quattro morti, compreso l’attentatore, e non 5, il bilancio dell’attacco terroristico a Westminster. A parte l’attentatore poi freddato dalla polizia, sul ponte sono stati travolti e uccisi dal Suv Aysha Frade, 43 anni, di origine spagnola, che stava andando a prendere le sue bambine a scuola, e un turista americano: Kurt Cochran, 54 anni, che era stato ferito gravemente dal suv ed è poi spirato in ospedale. Coinvolta anche la moglie Melissa, ancora ricoverata con alcune fratture e una ferita alla testa. Keith Palmer, 48 anni, è invece il poliziotto ucciso davanti al Parlamento.
Ore 14:23 – È intervenuta la regina Elisabetta, parlando dell’attentato come di una “terribile violenza”. Papa Francesco ha espresso “dolore per vite perse”.
Ore 13:53 – L’Isis ha rivendicato l’attentato. Il gesto è stato rivendicato dallo Stato islamico, ha fatto sapere l’agenzia di stampa vicina al gruppo jihadista Amaq che attribuisce l’attacco a un “soldato del Califfato”.
Ore 12:44 – L’attentatore di Londra è un cittadino britannico noto ai servizi segreti del Regno Unito. Lo ha detto la premier Theresa May intervenendo alla Camera dei Comuni. “Non abbiamo paura e non ci facciamo intimorire”, ha continuato, prima di aggiungere: “E’ stato un attacco contro la gente libera”.
AGGIORNAMENTO Ore 10:52 – L’attentatore di Londra “è stato ispirato dal terrorismo internazionale“. Lo scrive il sito dell’Ansa, che cita quanto sta emergendo dalle indagini condotte da Scotland Yard – secondo quanto riferito dal vice capo della polizia di Londra Mark Rowley – che ribadisce che l’uomo avrebbe agito da solo. I sette arresti compiuti in diverse località del Paese riguardano possibili fiancheggiatori ma non complici. Un minuto di silenzio in ricordo delle vittime è stato rispettato alle 9.33 ora locali (le 10.33 in Italia) nel Regno Unito.
Non è la prima volta che Londra subisce attacchi terroristici negli ultimi anni. Ma è forse la volta peggiore. Mercoledì 22 marzo un uomo, la cui identità non è ancora stata resa nota, ha compiuto un attentato a Westminster, nel cuore di una delle grandi capitali dell’Occidente, di fronte al Parlamento più antico del mondo, uccidendo 4 persone e ferendone 40. Poi è stato ucciso dalla polizia. Tutto ciò a un anno esatto dal doppio attentato agli aeroporti di Bruxelles e dopo 12 anni dal precedente gravissimo attentato nella metropolitana di Londra: 56 i morti.
BLITZ NELLA NOTTE
Nel corso della notte fra ieri e oggi 23 marzo reparti della polizia britannica hanno condotto un raid in un appartamento di Birmingham, attorno al quale le strade sono rimaste chiuse per diverse ore. Lo riferisce il quotidiano Guardian sul suo sito online. Ieri sera la Bbc aveva reso noto che il suv usato per l’attacco, un Hyundai i40, potrebbe essere stato noleggiato a Birmingham. Sarebbero almeno 8 le persone arrestate nella retata della polizia.
COSA È SUCCESSO
Queste le modalità dell’attacco del 22 marzo: alla guida di un suv l’assalitore ha investito i passanti sul ponte di Westminster, a pochi metri dalla torre dell’orologio del Big Ben che sormonta il Parlamento britannico. Poi è sceso dalla vettura e si è avventato contro gli agenti in servizio all’esterno della Camera dei Comuni: uno dei poliziotti è deceduto per le ferite riportate. L’attentatore è stato freddato mentre si lanciava verso l’ingresso del Parlamento. Nel frattempo, scattato l’allarme, i deputati venivano fatti restare chiusi al’interno e la premier Theresa May evacuata. Erano circa le 16 ora italiana.
TRA I FERITI DUE DONNE ITALIANE
Solo dopo oltre tre ore dall’accaduto Scotland Yard ha fornito informazioni ufficiali. La prima: l’assalitore ha agito da solo, quando più fonti giornalistiche, citando anche testimoni, avevano sollevato il dubbio di un secondo terrorista in azione. Poi, il bilancio: 5 morti – l’attentatore, un agente accoltellato e tre civili – e 40 feriti, tra i quali una 28enne bolognese (che vive da sei anni a Londra), curata e subito dimessa, e tre studenti di un liceo francese. La direttrice delle operazioni di soccorso, Pauline Cranmer, ha detto che 12 pazienti sono ricoverati per “ferite gravi mentre otto per ferite più leggere”. Tra questi ultimi c’è anche una ragazza romana in gita assieme al fidanzato a Londra. È stata operata in serata, le sue condizioni non sono gravi e non c’è mai stato pericolo di vita.
CHI È IL KILLER?
Resta il mistero sull’identità dell’attentatore. Media inglesi e israeliani indicavano Trevor Brooks, noto come Abu Izzadeen, come responsabile dell’attacco. Poi è arrivata la smentita: “Non può essere lui perché è ancora in prigione”, riferiscono varie fonti citando il suo avvocato. L’uomo, portavoce degli estremisti islamici in Gran Bretagna e considerato un “predicatore d’odio”, è arcinoto all’intelligence britannica sin dal 2006. Nel 2015 aveva fatto perdere le proprie tracce. Brooks, di origini giamaicane, è nato nell’East London. La polizia britannica ha fatto sapere di aver identificato l’attentatore, ma di non voler per ora rivelare la sua identità per non compromettere le indagini che, comunque, seguono una pista “islamista”.
LA PREMIER INGLESE E IL SINDACO DI LONDRA
A sera è giunta la dichiarazione ufficiale di Theresa May, la premier britannica ha parlato al suo popolo e al mondo da Downing Street, la residenza del Primo Ministro. “È stato compiuto un atto odioso nella capitale delle culture e delle religioni. Il Parlamento riapre subito. Il terrorismo non vincerà”. “Non ci pieghiamo” gli ha fatto eco il sindaco musulmano di Londra Sadiq Khan, “il mio cuore è con quelle persone che hanno perso i loro cari. Ringrazio tutti i londinesi, la polizia e l’apparato di emergenza per il coraggio dimostrato”.
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