Trump, le Hawaii bloccano il decreto contro l’immigrazione

Stop dalle Hawaii alla vigilia dell’entrata in vigore della versione del decreto contro l’immigrazione. Il presidente Trump è pronto a rivolgersi anche alla Corte Suprema.

Il nuovo ordine esecutivo di Donald Trump contro l’immigrazione sarebbe dovuto entrare in vigore alla mezzanotte del 16 marzo (le 5 del mattino in Italia), ma per il momento non potrà essere applicato. Non è la prima volta che l’esecutivo viene bloccato: il 6 marzo scorso era stata bocciata la seconda proposta per gli stessi motivi con cui anche la sua prima versione, del 27 gennaio, era stata sospesa dal giudice federale di Seattle dando il via ad una battaglia legale arrivata alla Corte d’Appello di San Francisco, che confermò temporaneamente la decisione. L’amministrazione Trump, piuttosto che intensificare lo scontro nei diversi tribunali, decise di correggere il tiro e modificare il decreto. Il blocco questa volta arriva dalle Hawaii, dove il giudice federale Derrick Watson, eletto dall’ex presidente Obama, ha messo in discussione le motivazioni del governo statunitense, sottolineando che non esistono prove concrete che quel divieto di viaggio per i cittadini di Iran, Libia, Siria, Somalia, Sudan e Yemen sia legato alla sicurezza nazionale, come sostenuto dal Presidente Trump.

Il nuovo ordine esecutivo aveva rimosso l’Iraq dalla lista dei Paesi presi di mira per timore di un peggioramento delle relazioni con una nazione alleata nella lotta contro l’Isis. Aveva stabilito un trattamento per i rifugiati siriani uguale a quello di tutti gli altri; precisava che il “muslim ban” non si applicava alle persone dotate di visto o che sono residenti permanenti negli Stati Uniti. Era stato inoltre eliminato il riferimento a un possibile trattamento speciale previsto per i cristiani. Il giudice Watson ha spiegato che l’applicazione dell’ordine esecutivo violerebbe la protezione contro la discriminazione religiosa sancita dal Primo Emendamento inoltre il divieto, secondo il giudice, danneggerebbe anche il turismo e la possibilità di reclutare studenti e lavoratori stranieri.

La storia si ripete e anche stavolta Donald Trump dovrà ricorrere in appello contro questa sentenza, ma fino a quel momento l’ordine esecutivo non potrà essere applicato. Il Presidente, intanto, si è già schierato contro la decisione del giudice Watson, definendola “sbagliata”.

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