Marco Vannini, storia di un omicidio pieno di misteri

Marco Vannini è morto in circostanze sconosciute. Il caso della sua morte è ancora aperto e pieno di mistero

Del caso di Marco Vannini si è parlato poco in tv e se ne è parlato poco sui giornali. La morte del ragazzo ha tutti i contorni di un giallo e la ricostruzione delle sue ultime ore sono avvolte nel mistero. Nella puntata di Chi l’ha visto in onda il 27 maggio 2015, i genitori del ragazzo decisero di raccontare la loro verità per capire che cosa fosse successo al loro figlio. Marco quando è morto aveva solo 20 anni e si è spento in ospedale dopo esser stato colpito da un proiettile partito dalla pistola del padre della sua fidanzata. Secondo le prime ricostruzioni, Marco si era fermato a cena con la sua fidanzata a casa dei genitori di lei; ma come sono andate realmente le cose e che cosa è successo nella villetta di Ladispoli dove il ragazzo è morto?

Secondo la Procura di Civitavecchia, il ritardo nella richiesta di aiuto è stato determinante nel provocare la morte del ragazzo. Per l’accusa, Antonio Ciontoli, militare della Marina e padre di Martina, che all’epoca dei fatti era la fidanzata della vittima, avrebbe sparato per errore al ragazzo, e con la moglie, Martina e l’altro figlio avrebbe ritardato la chiamata dei soccorsi nel tentativo di coprire quanto accaduto per timore delle conseguenze. Quando la famiglia infatti è arrivata in ospedale e Marco Vannini in ambulanza, i medici e i soccorritori si sono resi subito conto della gravità della situazione, ben più allarmante di quanto aveva descritto Ciontoli nel chiamare il 118. Il ragazzo infatti dopo poche ore perde più di tre litri di sangue e muore per arresto cardiaco.

Qualcosa però non quadra; secondo la versione dell’imputato Ciontoli, la famosa sera del 27 maggio 2015, Marco era nella vasca da bagno e il padre di famiglia sarebbe entrato a prendere una pistola legalmente detenuta; in quel momento l’arma gli sarebbe scivolata di mano e per afferrarla Ciontoli avrebbe premuto inavvertitamente il grilletto. Stando alle dichiarazioni del pm Alessandra D’Amore, che ha coordinato le indagini, tutti gli imputati “in concorso tra loro hanno ritardato i soccorsi fornendo informazioni scarse e contrastanti” sull’incidente, provocando la morte di Marco Vannini.

Photo Credits: Facebook

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