Una ragazza marocchina di 20 anni, proveniente da Sansepolcro, è stata trovata morta seminuda all’interno di una villetta di Cesa, in provincia di Arezzo. A trovare il corpo è stata la proprietaria dell’abitazione, che assieme al compagno affitta gli alloggi ricavati dal frazionamento di un casolare antico. Secondo quanto riferito dagli stessi proprietari ai carabinieri, l’appartamento dove è stato trovato il cadavere era stato affittato a due cittadini magrebini, arrivati giovedì sera in compagnia della ragazza e già noti alle forze dell’ordine come spacciatori di droga. L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella di morte per un mix di stupefacenti e antidepressivi.
È stata ritrovata seminuda, con l’asciugamano che le cingeva i fianchi, riversa a terra senza vita sul pavimento della villetta di Cesa (Arezzo) dove era arrivata poche ore prima in compagnia di un uomo. La vittima è una ragazza marocchina, 20 ancora da compiere, proveniente da Sansepolcro dove viveva con il fratello e la sorella. A trovare il corpo è stata la proprietaria dell’appartamento, una 50enne che assieme al compagno usa affittare gli alloggi ricavati dal frazionamento di un casolare antico. Secondo quanto riferito dagli stessi proprietari ai Carabinieri di Cortona e di Arezzo, l’appartamento dove è stato trovato il cadavere era stato affittato (gratuitamente, secondo il racconto della proprietaria) a due trentenni magrebini, arrivati nella serata di giovedì in compagnia della ragazza.
Nella mattinata di sabato avrebbero dovuto lasciare l’appartamento. Attorno a mezzogiorno, vedendo tutto chiuso, la padrona di casa è andata a controllare l’abitazione. Poi, la macabra scoperta. Nessun segno dei due magrebini. Secondo quanto si legge su ‘La Nazione’, la vittima aveva problemi di tossicodipendenza e proprio giovedì scorso era sparita dal centro di recupero di Città di Castello. Lo stesso giorno sarebbe arrivata alla villetta in compagnia di un magrebino, sulla trentina, con il quale ha preso possesso dell’abitazione.
I due magrebini, che sarebbero già noti alle forze dell’ordine come spacciatori di droga, sono ora ricercati. Per loro potrebbe profilarsi l’accusa di omissione di soccorso, ma anche di morte in conseguenza di altro reato. Sul corpo della ventenne, per il momento, non ci sarebbe alcun segno apparente di violenza. Nell’abitazione gli investigatori hanno ritrovato molte tracce di marijuana, alcune scatole di antidepressivi e due siringhe. L’ipotesi più accreditata dagli investigatori è che la ragazza sia rimasta vittima di un cocktail di sostanze stupefacenti e antidepressivi, ma solo l’autopsia (disposta per la giornata di martedì) potrà dare indicazioni più precise. I primi rilievi medico-legali lasciano pensare ad una morte risalente a 7-8 ore prima del ritrovamento del corpo. Un leggero arrossamento attorno al collo lascia pensare che la ragazza sia stata scossa al momento della perdita dei sensi.
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