Italia sotto shock per il cedimento del cavalcavia di Camerano (Ancona) sulla A14: due i morti, tre i feriti. Autostrade si difende: “Un tragico incidente non prevedibile”. Ma perché fare lavori di sollevamento del ponte senza prima chiudere l’arteria stradale?
Demolito e rimosso durante la notte fra il 9 e il 10 marzo il troncone del cavalcavia crollato alle 13:30 di giovedì 9 marzo sull’autostrada A14 a Camerano (Ancona). Il cedimento improvviso, e in blocco, della struttura, ha causato la morte di due coniugi che transitavano con la loro auto in quel momento, e il ferimento di tre operai. L’autostrada è stata riaperta in entrambe le carreggiate. L’area resta sottoposta a sequestro. La procura di Ancona ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio colposo plurimo. Erano in corso lavori per l’ampliamento a tre corsie dell’autostrada. Perciò era previsto il sollevamento del cavalcavia.
COME HA FATTO IL PONTE A CROLLARE?
Interpellato da RaiNews24, Alessio Cesareo, comandante Polstrada Marche, ha riferito quanto osservato al momento da una prima analisi: “Dalla prima analisi, c’è stata una collisione fra il veicolo e la trave portante del cavalcavia: evidentemente la trave è crollata. Gli operai lavoravano non sul cavalcavia ma alla base, sono rimasti feriti probabilmente nell’atto di evitare il crollo”. Dal canto suo, invece, il sindaco di Castelfidardo, Roberto Ascani, secondo quanto scrive Repubblica.it ha dichiarato: “Gli operai stavano sollevando la campata del ponte con dei martinetti, quando la struttura ha ceduto: evidentemente qualcosa è andato storto”, poi ha aggiunto: “È inconcepibile eseguire lavori di questa natura senza chiudere l’A14“.
LA SOCIETA’ AUTOSTRADE
La società Autostrade ”ha chiesto con estrema urgenza alle aziende che hanno progettato ed eseguito i lavori sul cavalcavia crollato una relazione dettagliata su quanto accaduto, per accertare eventuali errori umani e valutare possibili azioni a tutela”. Il cantiere, dice la società, ”era stato avviato il 7 febbraio e si sarebbe dovuto concludere, per quanto riguarda le attività sulle pile finalizzate all’innalzamento del cavalcavia, il 31 marzo”. In una nota, comunque, la società dichiara: “Autostrade per l’Italia ritiene opportuno precisare che quanto accaduto sul cavalcavia dell’a14 all’altezza di Camerano è un tragico incidente non prevedibile“.
LE VITTIME
Emidio Diomede, 60 anni, e la moglie Antonella Viviani, hanno perso la vita. La coppia, marito e moglie, viveva a Spinetoli (Ascoli Piceno) e viaggiava a bordo di una Nissan Qashqai, travolta dal crollo del ponte, lungo il quale erano in corso lavori di manutenzione. Nel cedimento del cavalcavia sono rimasti feriti in modo non grave tre operai della Delabech, che eseguiva i lavori. Ricoverati nell’ospedale di Ancona, non sarebbero in gravi condizioni. E’ accaduto al km 235+800, all’altezza di Camerano (Ancona). “Erano due persone eccezionali – ricorda commosso Daniele, il figlio della coppia morta nel cedimento – che il Signore ha chiamato troppo presto a sé”. Daniele Diomede, ex team manager della Sambenedettese, è in procinto lui stesso di diventare papà ed ha ricordato che il padre era “un uomo molto riservato”.
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